L’eterno bagliore di una mente immacolata PDF 
Marica Ciaprini   

Da regista di famosi videoclip, quali Everlong dei Foo Fighters o Around the world dei Daft Punk, Michel Gondry si presta al gioco delle pubblicità per Levi’s, Air France, Nike e Adidas ma sarà l’anno 2001 a decretare l’affermarsi dell’artista francese con il suo primo lungometraggio Human Nature. Il debutto segna anche l’inizio di una collaborazione importante con lo sceneggiatore di Essere John Malkovich, Charlie Kaufman, insieme al quale dà vita a un’opera eccellente: Eternal sunshine of the spotless mind. La sceneggiatura è vincitrice dell’Oscar 2005 e Kaufman si conferma uno dei personaggi più visionari degli ultimi anni, le situazioni sfiorano il surreale, nonostante i temi trattati siano estremamente umani, come andare alla ricerca inconscia delle radici di un rapporto. In questo caso ci troviamo di fronte a una comune storia d'amore che viene rimodellata narrandola a ritroso per poi essere ricomposta come se si trattasse di un gioco di scatole cinesi.

Kaufman trae il titolo del lungometraggio da un verso dell'opera Eloisa to Abelard del poeta Alexander Pope:

Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale!
Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.
Infinita letizia della mente candida!
Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio
.

Peccato che i distributori italiani non abbiano reso giustizia al titolo originale del film tralasciando il suo aspetto poetico e toccante significato, infatti è stata adottata una traduzione al quanto superficiale e indecorosa per un’opera di tale consistenza. Questa scelta si è rivelata un’arma a doppio taglio, il pubblico si è sentito tradito proprio da questo ingannevole titolo che ha richiamato nelle sale cinematografiche molti spettatori amanti delle commedie leggere, di cui Jim Carrey è stato più volte protagonista, allontanando invece coloro che sanno apprezzare i film di genere. Michel Gondry ci propone il viaggio interiore del protagonista Joel all’interno della sua mente ( l’eterno bagliore di una mente immacolata ), un tragitto intricato che viene narrato attraverso il succedersi dei ricordi del protagonista. La memoria è influenzata da elementi affettivi e tramite essi si attiva un processo che si configura come un percorso di ricostruzione e concatenamento di tracce, piuttosto che come un semplice mantenimento in uno statico spazio mentale. Questo percorso di ricostruzione di ricordi e di viaggio nei meandri della memoria, nel film, è evidenziato da un elemento narrativo molto importante: il montaggio.

Come già accaduto per altri lungometraggi, e citiamo solo alcuni tra i più noti quali [/i]Pulp Fiction, Muhlolland drive, Memento, 21 grammi[/i], anche in questa circostanza si rivaluta la centralità del montaggio mischiando le carte in tavola, in cui dolore, incubi, emozioni e infine depressione si intrecciano a più riprese giocando con una realtà alterata dei fatti e soprattutto con la mente dello spettatore intento a cogliere ogni eventuale cambiamento di tempo e di luogo. Si delega, dunque, il pubblico di far chiarezza tra le masse di informazioni fornite riuscendo a ricostruire la cronologia e i vari elementi del puzzle. I due protagonisti sono Joel, Jim Carrey, e Clementine, Kate Winslet, che pur essendo molto diversi si amano follemente. Ma un giorno accade qualcosa di completamente inaspettato, Clementine dimentica il suo fidanzato e tutto ciò che lo riguarda, come se non lo avesse mai conosciuto. Clementine si è rivolta alla clinica specializzata Lacuna Inc. per ricorrere a un intervento, cancellare dalla sua memoria tutti i ricordi che riguardano Joel, il quale, scoperto l’avvenuto, pensa di sottoporsi alla stessa manipolazione in quanto deluso e amareggiato dal comportamento della sua amata. Mentre scorrono i ricordi che vengono man mano cancellati i due scoprono di amarsi e grazie a quei meravigliosi ricordi capiscono il perché del loro amore e decidono che vale la pena di salvare il loro rapporto. Joel passa tutto il tempo nella sua mente per fermare il processo e cerca di nascondere Clem nei ricordi in cui lei non era presente.

I ricordi della gente mentono costantemente e ripercorrendoli all’indietro ci accorgiamo che alcuni frammenti sono svaniti per sempre. Tutti hanno qualche ricordo spiacevole che vorrebbero rimuovere ma che invece non dovrebbero cancellare, perché tutto quello che ci accade nel corso del nostro tragitto ci rende la persona che siamo oggi. I ricordi fanno parte della vita di ogni essere umano che ci rievocano chi siamo e da dove veniamo e come recita Leonard Shelby nel film Memento di Christopher Nolan: Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente, devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che quando chiudo gli occhi il mondo continua ad esserci. Tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo, io non sono diverso.

Michel Gondry tramite l’occhio della macchina da presa riesce ad esprimere tutta la sua creatività, portando sulla scena dei fantastici giochi stilistici senza, però, dover ricorrere a molti interventi in post produzione. Il regista rende il tutto possibile realizzandolo davanti alla mdp, come è accaduto per la scena del litigio tra Joel e Clem. Quello che noi vediamo sullo schermo è un ricordo di Joel, un momento in cui i due protagonisti si trovano a discutere e man mano che Jim Carrey si allontana dalla sua collega Kate Winslet, l’immagine e le persone che sono dietro di lui diventano sempre più fuori fuoco. Potremmo credere che Gondry abbia voluto utilizzare degli effetti speciali per puntare alla buona riuscita di questa scena e invece il vero merito va al suo talento, infatti è bastato interporre un semplice schermo di plastica tra Jim Carrey e il resto dei figuranti. L’idea dietro questo effetto è che nei ricordi non tutta la scena è chiara ma solo alcuni elementi, il ricordo che Joel ha di Clem è chiaro mentre tutto il resto è vago.

Un’opera d’arte va vista nella sua interezza e quindi in questo percorso non possiamo di certo escludere l’ottimo lavoro che è stato svolto dai due attori protagonisti. Finalmente vediamo un Jim Carrey in un ruolo molto diverso da quelli interpretati nel passato rendendo chiaro a tutto il mondo il suo talento mostrato, sfortunatamente, in altre pochissime occasioni come The Truman show e Man on the moon. Il suo personaggio è molto timido e insicuro e si viene a compensare con la figura selvaggia ed estroversa di Clementine, interpretata da una fantastica e versatile Kate Winslet. Prima esperienza insieme per due dei migliori attori dei nostri tempi ed entrambi avevano definito la loro coppia artistica improbabile, ma questo inconsueto binomio si è rivelato del tutto soddisfacente. Eternal sunshine of the spotless mind parla di una storia d’amore ma non è una commedia sentimentale, è soprattutto una riflessione sui sentimenti e sui rapporti umani.  Nel suo viaggio interiore Joel non tenta soltanto di impedire a Clementine di sparire dalla sua vita, ma è soprattutto alla ricerca di quell’unica sorgente che è in grado di animare il mondo: l’amore.

Dicono che l'amore sia cieco. Credetemi, niente ha la vista più acuta del vero amore. Niente.
L'amore ha la vista più acuta del mondo.
La dipendenza è cieca, l'attaccamento è cieco... non chiamate amore quelle cose.

 


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