Seta PDF 
Eva Maria Ricciuti   

ImageCome i tratti delicati si inscrivono con inchiostri tenui e fluidi su impalpabili drappi di seta, così le immagini si stagliano sullo schermo ed eteree danzano tra la nebbia disegnando forme soavi. Fotogrammi e sequenze di rara bellezza, studiato equilibrio compositivo, luce soffusa e atmosfera rarefatta, dialoghi sussurrati e abbastanza insignificanti da suonare come ninnananna intonata sottovoce da una premurosa balia che ti culla stringendoti al seno, mentre una donna, alla finestra, guarda fuori e su blocchi di fogli malfermi tratteggia il panorama. Orizzonti che si allontanano alla ricerca di preziose larve, treni che soffiano fumi fuligginosi inondando cieli lindi, cavalli dal cui corporeo calore trarre linfa vitale in lunghi cammini tra monti e pianure, deserti e steppe e neve e pioggia battente, verso un mare sconosciuto solcato da corsari orientali. Sapori stranieri di cibi serviti in scodelle di legno e tempeste plumbee e ancora cavalli e buio di percorsi segreti, e infine la luce di un mondo nuovo, fatto di gesti codificati, di suoni gutturali e sguardi truci, di uomini inquietanti e donne sensuali e intoccabili. Luce bianca che illumina i sensi e stordisce la vista e infine, inevitabilmente, il ritorno al borgo natio. Un viaggio a ritroso che strugge in sospiri di malinconia e lentamente distrugge gli affetti, consumandoli in pensieri che valicano la mente e inquinano il ventre divenuto sterile.

Malattia e morte, pentimento e solitudine, concludono lo sventurato divenire che si snoda nella trama di Seta, ultima fatica cinematografica del canadese Francois Girard. Un film fatto di immagini suggestive perfettamente composte in sequenze che sembrano dei veri e propri quadri di fine Ottocento, ritratti di vite vissute un po' per caso, tracciate entro i solchi già definti dalla societa, dal ruolo, dai genitori. Un film che tragicamente segue queste premesse e purtroppo si muove entro solchi già scavati, seguendo linee guida di una certa cinematografia di genere che vira al televisivo, che sembra rincorrere, e purtroppo raggiungere, la perfezione formale di certe fiction di ambientazione storica, inscrivendosi in un certo manierismo del racconto per immagini che alla lunga risulta poco coinvolgente, ricerca estetica vuota di contenuti e, in verità, un po' noiosa.Image

La trama, debole e priva di spessore, che troppo semplifica una storia che avrebbe potuto tenere lo spettatore legato alla poltrona, occhi nello schermo, dimentico del tempo che scorre e della vita frenetica che lo rincorre, si riduce ad una ombra sfuocata dell’omonimo libro di Baricco, e il villaggio di operosi artigiani, l’intraprendenza e la spregiudicatezza imprenditoriale di Baldabiou, l’amore delicato tra Hèléne ed Hervé, il viaggio, il Giappone, la sensualità, la passione, la nostalgia e il dolore sono ridotti a grossolane caricature dell’umano sentire. La sceneggiatura arranca e gli interpreti non sono in grado di risollevare le sorti della pellicola. Keira Knightley, sebbene il ruolo sia nelle sue corde, offre una svenevole interpretazione, priva di pathos e opaca, non brilla di quella luce che normalmente offre nobilitando le inquadrature che la ritraggono. Quanto a Michael Pitt, ci sarebbe da chiedersi se abbia problemi di salivazioni, visto che il massimo dell’espressività la raggiunge deglutendo con gli occhi lucidi, caratteristica che ha voluto donare al suo piatto Hervè. L’unico a brillare per incisività è Alfred Molina, anche se non si capisce bene che ruolo abbia il suo personaggio e cosa lo spinga ad agire. Le azioni compiute da Baldabiou sono, infatti, per lo più avvolte da un intricato mistero, solo che l’aura di mistero che incuriosisce non c’è e il tutto diventa assurdo e inspiegabile.

Un'occasione mancata, purtroppo. E il tutto si riduce ad immagine piana, a due dimensioni, una graziosa decorazione per porcellane preziose, o serici drappi.

SCHEDA FILM

 

TITOLO ORIGINALE: Silk REGIA: François Girard SCENEGGIATURA: François Girard, Michael Golding FOTOGRAFIA: Alain Dostie MONTAGGIO: Pia Di Ciaula MUSICA: Ryuichi Sakamoto PRODUZIONE: Canada/Francia/Italia/Gran Bretagna/Giappone ANNO: 2007 DURATA: 112 min.
 


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