Il favoloso mondo di Amélie PDF 
Monica Pentenero   

Definizione della parola “fiaba” secondo il vocabolario Treccani: Racconto fantastico, di solito in prosa e ad ampio sviluppo narrativo, in cui si possono riconoscere tracce di antiche credenze in esseri magici e di antichissime usanze;  a differenza della favola, che ha quasi sempre per protagonisti animali, la fiaba ha per protagonista l’uomo, nelle cui vicende intervengono spiriti benefici o malefici, dèmoni, streghe, fate, e non ha necessariamente fine morale o didascalico ma di intrattenimento.

Amélie Poulain compie 10 anni. Dieci anni di vita cinematografica, dieci anni da quando la sua incredibile storia è apparsa per la prima volta sul grande schermo. Ma la sua può essere definita una “fiaba”? Partiamo dal titolo: il “favoloso destino” (nell'originale francese) e il “favoloso mondo” (nella versione italiana) di Amélie evocano la straordinarietà propria di questo garbato e imprevedibile racconto che, tramite una lunga serie di accorgimenti cinematografici, crea un'atmosfera unica. Si ha l'impressione che Jean-Pierre Jeunet abbia utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per dar forma all'opera che, nel 2001, lo ha definitivamente consacrato: voce narrante, accelerazione, flashforward, bianco e nero, sguardi in macchina, flashback, slow motion, effetti speciali giustamente centellinati ... Quello che il regista ha saputo creare è il mondo di qualcuno che “non tiene affatto a confrontarsi con la realtà”, un qualcuno che non può evitare di sognare ad occhi aperti e che ama immaginarsi come una mite fanciulla dedita all'assistenza dei meno abbienti, uno Zorro al femminile, audace vendicatrice mascherata che ripara i torti subiti dai più deboli.

Un'anomala rilettura del classico “C'era una volta...” apre il racconto, mostrando una folkloristica Parigi in cui si snodano le vicende di Amélie e della ricca galleria di personaggi, ognuno caratterizzato dalle proprie particolarità o manie, che la giovane incontra nelle sue giornate. Come in ogni fiaba che si rispetti, la protagonista, presentata da bambina nelle immagini che inframmezzano i titoli di testa, vede numerosi ostacoli porsi lungo il suo cammino, ma è decisa a prendere in mano la sua vita per trasformarsi da solitario e incerto rospetto in stravagante principessa. Proprio la triste sorte di un'altra principessa, ben più nota e compianta, permette ad Amélie di percepire la propria vocazione: aiutare (nei modi più disparati) coloro che incontra durante il suo percorso di formazione le permetterà di dare un senso alla sua esistenza. Amélie agisce cercando di ricomporre i puzzle che costituiscono le vite di chi la circonda, proprio come Nino, lo stravagante commesso di un sexy shop cui basta uno sguardo per affascinare Amélie, che coltiva un hobby a dir poco singolare: colleziona fototessere, raccogliendo regolarmente quel che resta degli scatti malriusciti gettati via dalla gente dopo aver utilizzato le apposite cabine automatiche sparse in tutta Parigi, e ricostruendoli per poi incollarli con ordine su album che custodisce gelosamente. Entrambi mirano ad un qualche tipo di ricostituzione: benché abbiano, come dice Amélie stessa, “interessi diversi loro due”, entrambi “sono attratti dal mistero”, come confessa Nino. Amélie vorrebbe conoscere quest'uomo che le appare così positivamente fuori dal comune, ma la sua esagerata timidezza e introversione, retaggi di un'infanzia trascorsa tra iperprotezione, solitudine ed ossessioni cui è stata sottoposta dai genitori, tanto animati da buone intenzioni quanto innegabilmente nevrotici, le rendono molto difficile il raggiungimento del suo obiettivo, forse perché resta sconvolta dalla possibilità di “tanta intimità eccezionale”.

Sono certamente “tempi duri per i sognatori”, ma Amélie può contare su quello che Propp definirebbe aiutante-donatore: l'uomo di vetro, un vicino di casa di Amélie, anche lui una persona decisamente sui generis (ma, in fondo, questo film vuole proprio dimostrare che “la normalità”, nel senso in cui troppi la intendono, non esiste). L'uomo di vetro mette Amélie sulla pista giusta per portare a termine la sua prima, auto-attribuita missione: restituire all'inquilino che, anni prima, ha vissuto nell'appartamento dove ora abita lei una scatola contenente i suoi ricordi di bambino. La reazione stupefatta e stimolante dell'uomo, una volta rintracciato e avvicinato con un divertente stratagemma (ed è l'uomo di vetro a sottolineare, sperando di farla uscire allo scoperto, quanto alla ragazza piacciano gli stratagemmi), la spingerà a realizzare il suo proposito di occuparsi degli altri. L'uomo di vetro, ancora lui, è l'unico in grado di comprendere che i limiti dell'insicura cameriera derivano dall'aver avuto, nel corso della sua vita, pochi contatti degni di nota con le altre persone e, dunque, a lui spetta il compito di spronare Amélie a vivere intensamente le occasioni che il destino le offre, cosa che lui non ha potuto, saputo o voluto fare.

Eroina, donatore-aiutante, persona ricercata, animali che, a metà strada fra i disegni di Beatrix Potter e La fattoria degli animali, si interrogano preoccupati sui sentimenti di Amélie, persino una Biancaneve con uno dei nani (da giardino): pare proprio che l'appellativo fiaba calzi a pennello, considerando anche il finale rituale “…e vissero tutti felici e contenti”  e la sensazione di gioia ed equilibrio che esso lascia. A dieci anni di distanza dalla celeberrima favola hollywoodiana Pretty Woman, ecco una riuscitissima risposta francese: Amélie è la principessa delle piccole cose, riesce a far salire lo spettatore su una giostra che gira allegramente e che permette di immergersi in un mondo colorato e suggestivo, in cui ogni timido, con un poco di immaginazione, può trovare il proprio “buon suggeritore”. Buon compleanno, principessa Amélie!  

TITOLO ORIGINALE: Le fabuleux destin d'Amélie Poulain; REGIA: Jean-Pierre Jeunet; SCENEGGIATURA: Jean-Pierre Jeunet, Guillaume Laurant; FOTOGRAFIA: Bruno Delbonnel; MONTAGGIO: Hervé Schneid; MUSICA: Yann Tiersen; PRODUZIONE: Francia/Germania; ANNO: 2000; DURATA: 120 min.

 


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