Crash PDF 
Paolo Fossati   

L'automobile, inventata come il cinema alla fine dell'Ottocento, ha modellato il mondo e l'immaginario umano, abbattendo difficoltà legate alle distanze. La differenza principale rispetto agli altri mezzi di locomozione è insita nelle dimensioni del mezzo (che lo rendono portatore di esperienze di viaggio intime o private) e nella sua indipendenza (già sintomo di libertà) da rotaie o altri percorsi obbligati. Certo, servono strade. Ma solo per gli usi leciti dell'auto. Non si tratta solo di una novità intrigante, presto si scopre che l'auto è un luogo privato, un'esperienza esclusiva, uno status symbol per antonomasia. Queste le caratteristiche che rendono le quattro ruote oggetto del desiderio, dapprima in grado di farsi carico e di esaudire le aspettative di autonomia, per poi trasformarsi esso stesso in simulacro di felicità. O in simbolo di un percorso di perdizione, come immaginato dalla letteratura tardonovecentesca e dal cinema postmoderno.

È a partire da queste suggestioni che Giorgio Cremonini ci guida in un percorso di intrecci tra la letteratura fantascientifica di J.G. Ballard e il cinema di David Cronenberg. L'impatto metaforico tra i due autori avviene su un terreno accidentato: Crash, scritto nel 1973 e tradotto per il grande schermo nel 1996. Il volume, edito da L'Epos, parte con un richiamo a Orson Welles che, ne L'orgoglio degli Amberson, racconta l'entusiasmo di massa per l'arrivo dell'automobile, primo grande vessillo di un progresso in grado di innescare una mutazione della vita sociale e determinare "dei cambiamenti persino nella mente umana". Un futuro scenario che non mancherà d'essere esplorato e riserverà sorprese. L'automobile, in effetti, non rappresenta altro che il primo "archetipo" di robot, entità da sempre osservata con interesse, ma anche sospetto (se immaginata come sfidante per l'uomo in uno scenario di guerra per la sopravvivenza). Il piacere sottile della fusione violenta tra veicoli, messo in evidenza da Ballard come metafora dell'unione sessuale, viene richiamato dalla struttura stessa del libro di Cremonini, che dedica i capitoli principali ad un resoconto biografico alternato tra i due autori (condotto per cronologie parallele), nonché all'analisi incrociata dei due testi.

La fedeltà di Cronenberg al testo originale viene così percepita senza dimenticarne lo specifico cinematografico. La natura immaginifica della scrittura di Ballard emerge in tutta la sua potenza, esaltata dal paragone con il film. Di più: entrambi gli autori sembrano legati da un destino comune e Cronenberg, scegliendo di portare sullo schermo una trasposizione di Crash, pare già segnare inconsciamente tutto il suo percorso filmografico futuro, aprendo la strada alla propria natura visionaria (pensiamo ad esempio a eXistenZ, del quale firma anche la sceneggiatura originale).

TITOLO: Crash; AUTORE: Giorgio Cremonini; EDITORE: L’Epos (collana Pagine di celluloide); ANNO: 2011; PAGINE: 188; PREZZO: 19,80€

 


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