Senna PDF 
Nicolò Vigna   

È un fatto insolito che, ad oggi, mancasse un vero e proprio “ritratto cinematografico” del grande pilota brasiliano, scomparso diciassette anni fa in quel tragico incidente di San Marino che chiuse precocemente la sua carriera. Una scomparsa improvvisa, che fece scalpore non solo nel mondo sportivo. Una tragica morte che contribuì a rafforzare l’aura “mitica” che, già in vita, questo incredibile personaggio era riuscito a costruire attorno a sé. Senna diventa quindi una tappa fondamentale per chi volesse oggi, oltre che rispolverare un vero e proprio pezzo di storia dello sport, comprendere più intrinsecamente il senso del mito (perché non si può parlare che di “mito”) di questo grande campione di Formula 1.

A dirigere questa attenta opera di ricostruzione è il regista inglese Asif Kapadia, già autore di film dal buon riscontro come Far North e L’incubo di Joanna Mills. Con Senna Kapadia affronta un’operazione difficile, in quanto il genere documentario, intrecciato con il biopic sportivo, può risultare terreno facile per la retorica grossolana, per il “sentimentalismo facile”. Eppure il film riesce ad aggirare questi pericoli, risultando a conti fatti un’opera equilibrata, nonché abilmente costruita. Vincitore del prestigioso Sundance Festival (che in passato ha premiato film “seminali” del calibro de Le iene), Senna riesce a catturare l’attenzione dello spettatore anche restio all’argomento sportivo grazie ad un lavoro di montaggio particolarmente attento: attraverso la selezione di spezzoni video particolarmente eloquenti, e alla loro precisa organizzazione narrativa, il regista costruisce una vera e propria “sceneggiatura visiva”. Un’operazione notevole, di grande rigore e attenta analisi, vista anche la grandissima quantità di materiale audiovisivo a disposizione (in gran parte inedito, concesso dalla stessa famiglia Senna, che ha supervisionato il film). Il lavoro di collage realizzato in Senna ci permette di conoscere (e rivivere) le tappe fondamentali dell’incredibile carriera del pilota: l’infanzia di un giovane e attento scolaro, impaziente di correre sul suo go-kart, la febbrile passione religiosa, l’ascesa e i primi successi, la conquista di ben tre campionati mondiali, fino alla tragica morte in quella domenica del 1 maggio 1994.

L’attenzione dello spettatore viene condotta abilmente nella narrazione da Kapadia. Tra i punti di maggior presa, spicca sicuramente il confronto, tanto sportivo quanto ideologico, tra Senna e il suo rivale di sempre, Alain Prost. Il carattere più prettamente pragmatico del pilota francese è funzionale nel mettere sotto una luce quasi trascendente lo spirito agonistico del campione brasiliano. La sua determinazione, sorretta dalla forte religiosità, contribuiscono a mitizzare il personaggio-Senna, ergendolo a simbolo di riscossa del suo paese, il Brasile, affetto in quegli anni da una forte condizione di degrado. Da qui la necessità (e il significato) della costruzione del mito-Senna, volto di una nazione che vuole ridiscutere la propria posizione in un contesto mondiale anche attraverso i suoi personaggi pubblici. Contribuiscono ad arricchire il film le numerose interviste e i documenti audio. Sovente lasciate in condizioni di voci over, le testimonianze ci appaiono incredibilmente discrete, non invasive ma funzionali. Radiocronache, interviste, voci di repertorio fanno così da cornice alle appassionanti riprese della vita, privata e pubblica, di Ayrton Senna. Così come funzionali risultano le musiche del brasiliano Antonio Pinto, che contribuiscono alla resa complessiva del film.

Senna però non è (e probabilmente non vuole essere) un documentario d’autore. Nonostante sia stato insignito di premi e riconoscimenti internazionali, non possiamo paragonare il film ad opere come quelle realizzate da registi come Werner Herzog o Emir Kusturica. Manca (com’è forse logico che sia) la “densità” che caratterizza, ad esempio,  film come Grizzly Man, capace di affrontare con grande rigore questioni etiche e filosofiche. Eppure Senna, nella sua “semplicità” (resa comunque attraverso un grande lavoro) colpisce nel segno. Pur nei suoi limiti, è un documentario che cattura l’attenzione anche dello spettatore non predisposto al tema sportivo. E per i fan di Senna, di ieri e di oggi, può essere sicuramente un’esperienza unica.        

TITOLO ORIGINALE: Senna; REGIA: Asif Kapadia; SCENEGGIATURA: Manish Pandey; FOTOGRAFIA: Jake Polonsky; MONTAGGIO: Chris King, Gregers Sall; MUSICA: Antonio Pinto; PRODUZIONE: Gran Bretagna; ANNO: 2010; DURATA: 104 min.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.