“Mentre voi dormite” è il titolo di un programma televisivo spagnolo che, come una sorta di “real-tv”, riprende la vita di professionisti operanti la notte. La conduttrice ed il cameraman seguono per una notte intera una squadra di vigili del fuoco nella loro routine lavorativa nell’attesa di una chiamata d’emergenza per riprendere tutti i momenti di un salvataggio in diretta. Chiamati in causa per urla strazianti provenienti da un piano di un edificio, vigili del fuoco con giornalisti al seguito, si dirigono alla fonte della chiamata e quella che sembrava routine si trasforma in un inferno. Finalmente il cinema horror torna a far parlare di sé con una pellicola che va oltre i consueti slogan su locandina, solitamente non mantenuti. REC trionfa ed impone il suo verbo: il cinema horror non è ancora morto ma nei sotterranei di un genere dimenticato per le sue misere prove recenti, pulsa una linfa vitale ricca di distillati orrorifici pregevoli e REC è uno di questi. I due registi spagnoli, operanti in simbiosi, portano a giusto compimento quello che gli autori di Blair Witch Project avevano concretizzato solo in parte: terrorizzare lo spettatore con un resoconto che restituisse appieno l’esperienza così come i protagonisti l’avevano vissuta. REC si rifà ai canoni dell’horror per eccellenza, basta citare il trio Raimi-Romero-Carpenter per trovare nella pellicola nulla che sia assolutamente originale ma questo non rappresenta un limite. Balaguerò e Plaza si muovono agevolmente all’interno di un genere a loro congeniale, dal perimetro delineato ormai da parecchi anni e riconducibile agli autori di cui sopra, maestri dell’horror mondiale, che con case infestate da demoni, mostri e zombie hanno firmato alcuni degli episodi cinematografici che tuttora impartiscono preziose lezioni in quanto a spaventare. REC è il pulsante rosso sanguinante nella locandina, è l’imperativo della conduttrice al cameraman a “non smettere di registrare”, qualunque cosa accada, e in REC di cose ne accadono parecchie; lo spettatore vede e diviene a conoscenza dei terribili risvolti della vicenda attraverso l’unico spietato occhio della macchina da presa del cameraman che nulla risparmia alle anime troppo sensibili. Il pericolo è in agguato tra i corridoi del palazzo e all’ingresso dell’équipe televisiva nell’edificio quest’ultimo viene sigillato dalle forze dell’ordine, dichiarato off-limits, a causa di una minaccia letale e sconosciuta celata al suo interno. Nessuno può entrare o uscire dal palazzo. Allucinante e sanguinolento, con numerosi momenti splatter, REC è l’ultimo ritrovato di un cinema horror che da tempo avvertiva il suo stato “comatoso”; presentato in anteprima all’ultimo Festival del cinema di Venezia rappresenta, oltre ogni dubbio, il miglior cinema horror attualmente in circolazione che invita a non dimenticare che le nuove linee guida per un cinema in continua evoluzione non è altro, a volte, che il prolungamento di una retta già tracciata in passato da qualcun altro.
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