Come hai ridotto questo paese? PDF 
Tiziano Colombi   

Dude, Wher's My Country ovvero Come hai ridotto questo paese? (Mondatori, collana Strade blu) è il libro dal quale il regista scrittore Michael Moore ha tratto il suo ultimo e celebratissimo film Fahrenheit 9/11.

Se avete visto il film il libro vi servirà per chiarire alcuni passaggi che la pellicola tratta in maniera necessariamente riassuntiva; al contrario, se dovete ancora entrare in sala vi risulterà subito chiaro come il documentario sia il sunto drammaturgico del testo sopraccitato.
Come hai ridotto questo paese? si è rivelato un best seller internazionale come il precedente Stupid White Man: entrambi i titoli sono da annoverare tra i testi di saggistica più venduti di questi ultimi anni. Michael Moore d'altronde comincia la sua carriera di "grillo parlante" d'America proprio nell'editoria, dirigendo per dieci anni il quotidiano The Voice, fondato da Moore stesso per dare voce alla sua America, quella della provincia nella quale è nato e ha vissuto per lungo tempo.

La scrittura di Moore è chiara e incisiva e non dimentica di usare l'ironia per arrivare al cuore delle sue argomentazioni. Tutto il testo si basa sulla tesi che l'America e gli americani sono stati truffati, raggirati dalla vigente amministrazione Bush, innanzitutto sulla legittimità del conflitto iracheno oltre che su vari aspetti della gestione del paese dopo l'11 settembre.

L'aspetto che più colpisce del libro di Moore tuttavia non sono le rivelazioni più o meno sconcertanti con le quali il lettore si deve confrontare, ma il meticoloso lavoro di ricerca e documentazione bibliografica sul quale si poggia l'intero scritto. È grazie a questo attento lavoro di catalogazione, di analisi e di riscontro dei fatti che il libro del regista americano assume la sua forma definitiva e più rilevante: quello di impareggiabile documento di controinformazione.

Ma c'è un altro aspetto del libro che non va assolutamente dimenticato. Da qui infatti si sviluppa l'ossatura fattuale dalla quale nascerà Fahrenheit 9/11. Come detto inizialmente, il testo è una sorta di prologo cartaceo del film ma è anche la chiave che scioglie il nodo su che cosa sia Fahrenhit 9/11.

Molto si è detto e scritto sul documentario vincitore della Palma d'oro a Cannes, se fosse o meno un buon film, se il suo autore avesse fatto meglio nella sua pellicola precedente (Bowling for Columbine) e molto altro ancora. Ciò di cui non si è tenuto conto è che Fahrenheit 9/11 è un atto politico e a questa natura di oggetto creativo militante il suo autore ha forse sacrificato aspetti prettamente stilistici di composizione filmica, come la coerenza drammaturgica, la continuità temporale e un'attenzione registica e fotografica che risultano certamente carenti.

Nel capitolo finale di Come hai ridotto questo paese? Moore dice: "sconfiggere George W. Bush alle elezioni 2004 è probabilmente la più grande emergenza che la nazione si trova ad affrontare oggi. Tutte le strade che conducono alla rovina passano per l'amministrazione Bush. Altri quattro anni di questa follia e il Canada finirà per non sembrarci così freddo. Altri quattro anni? Non posso nemmeno sopportare altri quattro minuti".
Appare chiaro quale sia il grado di coinvolgimento di Michael Moore nella campagna anti- Bush scatenata dall'altra America. In tal senso si comprendono alcune scelte del regista come l'uso di un approccio televisivo e l'inserimento di materiali d'archivio che rendono il film visivamente meno curato ma certamente accessibile ad un vasto numero di elettori/spettatori.
Fahrenheit 9/11 forse non è stato il miglior film visto a Cannes e sicuramente non sarà il miglior film che vi capiterà di vedere nelle sale in questo periodo ma il motivo è semplice: Michael Moore con questa sua opera si è voluto schierare dall'altra parte e ha proiettato Fahreneith 9/11 in un luogo poco frequentato dagli autori dell'ultimo ventennio, quello dell'arte come mezzo di militanza politica.

Oltre a Stupid White Man e Come hai ridotto questo paese? (titolo originale Dude, Wher's my Country) è appena uscito sempre per Mondadori Giù le mani (titolo originale Downsize this! Random threats from an unarmed american), il libro risale al 1996 ed è il primo scritto dall'autore americano. Negli Stati Uniti sono stati pubblicati recentemente altri due scritti: The official Fahrenheit 9/11 Reader, che viene attualmente distribuito in coppia con il DVD del film e riporta l'intero script del documentario comprese le parti rimaste fuori dal montaggio finale e Will they ever trust us again?, una raccolta di lettere inviate a Michael Moore dai soldati americani di stanza in Iraq. Entrambi i titoli dovrebbero arrivare in Italia per Natale con tutta probabilità sempre per Mondadori.

 


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