The Millionaire PDF 
Maurizio Ermisino   

"Tutto ciò che desiderate vedere al cinema sono fucili e ragazze". È una celebre frase di Jean Luc Godard su quanto sia semplice la ricetta di un buon film. Danny Boyle, per sua stessa ammissione, ha deciso da tempo di cambiare uno degli ingredienti. Accanto a una ragazza preferisce metterci un bel mucchio di soldi: più pacifista,  ma molto più attuale. Se ci pensiamo, è questo il fil rouge della poetica di Boyle, ciò che unisce pellicole apparentemente distanti tra loro. Seppur con qualche eccezione, ad esempio i suoi sconfinamenti nel cinema di genere più puro (l’horror di 28 giorni dopo e la fantascienza di Sunshine), al centro dei film di Boyle ci sono sempre stati i soldi. Da Piccoli omicidi tra amici a Trainspotting, fino a Millions, passando per Una vita straordinaria e The Beach, c’è sempre stato un oggetto del contendere di natura economica. Tutto questo – bellissima ragazza compresa – è presente anche in The Millionaire. Stavolta – e oltre che a viaggiare tra i generi Boyle conferma di saperlo fare anche nel senso più letterale del termine – siamo in India. Ma a vedere quante speranze una persona ripone in un gioco televisivo (o in una lotteria), come unica speranza per uscire da un presente privo di prospettive, capiamo che The Millionaire è un film che ci riguarda tutti.

Ci troviamo, infatti, nell’edizione indiana di "Chi vuol esser milionario", da noi famoso per il faccione rassicurante di Gerry Scotti. Ma il presentatore indiano è tutt’altro che bonario. È sadico e infido. Accanto a lui c’è un ragazzo, finito lì apparentemente per caso. Capiremo ben presto che lo fa per amore. Ed ecco che, accanto ai soldi, c’è anche la ragazza. Si parla spesso – e i recenti cinepanettoni ne sono un esempio lampante – di come i codici televisivi influenzino sempre più negativamente il prodotto cinematografico, trasportando sul grande schermo ritmi ed estetica di quello piccolo. The Millionaire è un raro esempio di come gli stilemi della tv, in questo caso di un gioco a premi, possano essere sfruttati per costruire un’ottima storia e fare del grande cinema. Con un colpo di genio, infatti, la sceneggiatura ci fa seguire le gesta del ragazzo durante il quiz. E ogni domanda è un link sulla sua vita passata, che permette allo spettatore di saperne di più, di viverla in una serie di flashback insieme a lui, che evidentemente si trova in uno di quei momenti in cui tutta la sua vita sembra scorrergli davanti. Tutto questo mentre il montaggio alterna all’interrogatorio televisivo un altro tipo di interrogatorio, meno piacevole: quello di un posto di polizia, dove il nostro eroe viene mandato perché sospettato di aver barato.

Il resto lo fa la classe di Danny Boyle. Il suo è finalmente di nuovo un cinema dall’attitudine punk, quella che aveva il suo film di maggior successo, quel Trainspotting che qui viene citato con un’altra indimenticabile discesa agli inferi di un cesso. Il suo cinema è (etno)punk nel ritmo, nelle corse a perdifiato tra gli slums di Bombay/Mumbai dei ragazzini, che ricordano quelle dei protagonisti di Trainspotting, e nello spirito, anticonformista e irriverente. Boyle gira tra le bidonville indiane con la macchina a mano e con i colori sgranati e sgargianti di una fotografia che ci trasmette un’India che non è mai né pietismo né folclore – ma vitalità sì –, nemmeno quando omaggia il cinema di Bollywood con lo strepitoso finale sui titoli di coda. È una favola The Millionaire, ma calata nella cruda realtà del mondo di oggi, filmata tra l’altro in luoghi tristemente assurti all’attualità della cronaca proprio nei giorni in cui usciva il film nelle nostre sale. Per questo suo essere favola, per questo suo radicamento nella realtà, per il suo proporre contaminazioni tra linguaggi (quello televisivo e quello cinematografico) come tra mondi (l’India e l’Inghilterra di Boyle), oltre che per il fatto di parlare del nervo scoperto dei giorni nostri (il denaro), The Millionaire è il vero, nonchè il migliore film di Natale 2008. Chi, invece di abbuffarsi di (cine)panettone, avrà assaggiato questo (cine)curry non si sarà pentito della scelta.

TITOLO ORIGINALE: Slumdog Millionaire; REGIA: Danny Boyle, Loveleen Tandan; SCENEGGIATURA: Simon Beaufoy; FOTOGRAFIA: Anthony Dod Mantle; MONTAGGIO: Chris Dickens; MUSICA: A.R. Rahman; PRODUZIONE: USA/Gran Bretagna; ANNO: 2008; DURATA: 120 min.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.