Mondovisioni sbarca a Torino! PDF 

Giunta alla 4a edizione (la seconda che, dopo l’anteprima, del Festival Internazionale a Ferrara, dal 5 al 7 ottobre 2012, andrà in tour attraverso l’Italia), Mondovisioni sarà presentata al pubblico cittadino in collaborazione con Aiace Torino nel corso di otto appuntamenti settimanali (sempre di giovedì) al Cinema Centrale, che proporranno  altrettanti documentari della più recente produzione mondiale, scelti nei migliori festival, intorno ad alcuni dei temi più cari alla rivista: attualità, diritti umani, informazione e libertà di espressione.

Tratto dominante della nuova selezione è il rischio: il rischio che si corre continuando a prendere posizione, informare e sfidare norme e poteri e che si diffonde a ogni livello. Di questi tempi non si rischia solo ai margini delle nostre società, ma anche nel cuore di istituzioni come l’Unione Europea, minacciata da un colossale fallimento finanziario e culturale, complici le lobby che pilotano la politica comunitaria, come dimostra  The Brussels Business, il documentario di Friedrich Moser e Matthieu Lietaert che apre la rassegna giovedì 11 ottobre (ore 21.30). Rischiano la vita i redattori del settimanale Zeta in Reportero, che in Messico si ostinano a sbattere in prima pagina narcotrafficanti e politici corrotti, come l’ha rischiata Mads Brügger in The Ambassador, la sua nuova controversa inchiesta-performance sul corrotto mondo della diplomazia in Africa. Rischiano e hanno subito una dura repressione, in un caso che ha anticipato quello delle Pussy Riot, i membri di Voina Art Group, creativi e radicali oppositori di Putin, le cui performance sono al centro di Tomorrow. Come loro rischiano il carcere gli attivisti di Anonymous che in We Are Legion raccontano storia e strategie del movimento rivoluzionario nato on-line e poi sceso in piazza, in nome della libertà in rete. Rischiano la censura poliziesca i blogger cinesi che grazie a nuove tecnologie e social media sfidano gli organi di informazione ufficiali e il governo, come racconta High Tech, Low Life. Rischiano gli immigrati in Svizzera, che come svela Vol special possono da un giorno all’altro ritrovarsi in un centro di detenzione, per essere allontanati per sempre dalla loro nuova vita. Ma rischiamo anche tutti noi, soprattutto di non saperne mai abbastanza del mondo che ci circonda, ad esempio di come uno stato che si dichiara democratico quale Israele possa gestire da decenni un sistema legale grazie al quale mantiene l’occupazione dei territori palestinesi. Lo denuncia The Law in These Parts, che insieme agli altri sette film di Mondovisioni ci offre l’occasione di scongiurare un rischio maggiore e generale: quello di essere poco o male informati, di rinunciare all’approfondimento e al dissenso, in tempi di ossessivi e più che mai sospetti appelli all’unità e alla coesione ad ogni costo.

PROGRAMMA
GIOVEDÌ 11 OTTOBRE, ORE 21.30
The Brussels Business di Friedrich Moser e Matthieu Lietaert (Belgio/Austria 2012, 85')
Primi anni '90, due giovani ambiziosi scoprono l'influenza delle lobby, fenomeno che si pensava tipicamente statunitense, nella città sede dell'Unione Europea. Uno è scioccato, comincia a indagare e diventerà il più esperto attivista nel contrasto del lobbismo comunitario. L'altro ne è affascinato, lascia un lavoro sicuro alla Commissione e si lancia in una florida carriera da lobbista. Chi gestisce davvero l'Europa? Un viaggio tra zone d'ombra e corridoi del potere dell'Unione per svelare il ruolo che 15mila lobbisti, strateghi e think tank, reti di potere e interessi hanno nella politica comunitaria, per raccontare la storia non ufficiale dell'integrazione europea e della ristrutturazione neoliberista avviata negli anni '80, e interrogarsi sullo stato e il destino dell'Unione.

GIOVEDÌ 18 OTTOBRE, ORE 21.30
Vol special di Fernand Melgar (Svizzera, 2011, 100')
Ogni anno in Svizzera migliaia di uomini e donne vengono incarcerate senza processo né condanna, per la sola ragione di risiedere illegalmente nel paese. In attesa dell'espulsione possono essere privati della libertà fino a due anni. Alcuni tra loro vivono in Svizzera da tempo, hanno una famiglia, lavorano, pagano le tasse e mandano i figli a scuola. Questo fino al giorno in cui i servizi cantonali di immigrazione decidono arbitrariamente di chiuderli in centri di detenzione come quello di Frambois, presso Ginevra. Comincia così un lungo accanimento amministrativo per forzarli ad accettare la partenza. Vittime di un implacabile sistema legale, umiliati e disperati, quelli si rifiutano di partire saranno costretti alla soluzione estrema: il “volo speciale”.

GIOVEDÌ 25 OTTOBRE, ORE 21.30
High Tech, Low Life di Stephen Maing (Stati Uniti/Cina 2012, 87')
Due citizen journalist attraversano una Cina in pieno sviluppo a caccia di notizie trascurate dai media ufficiali, sfidando i limiti della libertà di informazione. Armati di computer portatili, cellulari e telecamere, devono fronteggiare la censura governativa muovendosi sul confine sottile tra diritto di opinione e dissidenza. “Tiger Temple", 57 anni, racconta il mondo che lo circonda senza dimenticare la tumultuosa storia cinese recente. “Zola”, 27 anni, punta con lo stile provocatorio del suo blog a diventare una celebrità del web. I loro percorsi, da due generazioni differenti, offrono un ritratto alternativo della società e del sistema dell'informazione cinesi all'inizio del 21° secolo, e invitano a una riflessione sul ruolo del giornalismo nell'era dei social media.

GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE, ORE 21.30
Tomorrow di Andrey Gryazev (Russia 2012, 100')
Il collettivo Voina (guerra) è il più provocatorio fenomeno dell'arte contemporanea russa. I suoi fondatori Vor e Koza vivono in clandestinità crescendo il figlio di un anno e mettendo a segno azioni in bilico tra espressione artistica e crimine. Le loro performance politiche denunciano e provocano il regime in modo irriverente, intelligente ed efficace. Ma se all'estero hanno conquistato critici e curatori, in Russia i membri del gruppo hanno subito una dura repressione e il carcere, diventando simboli della resistenza al governo poliziesco di Putin. Difficile restare indifferenti alle loro beffarde trovate e prese di posizione senza compromessi, al coraggio con cui vivono alla giornata, sperando di cambiare il futuro.

GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE, ORE 21.30
The Law in These Parts di Ra'anan Alexandrovicz (Israele 2011, 101')
Dalla conquista della Cisgiordania e della Striscia di Gaza con la guerra del 1967 l'esercito israeliano ha imposto migliaia di ordini e leggi, istituito tribunali, condannato centinaia di migliaia di palestinesi, autorizzato mezzo milione di coloni a stabilirsi nei territori occupati e imposto una giurisdizione militare a lungo termine senza paragoni né precedenti. Gli uomini incaricati di crearla e amministrarla sono i legali dell'esercito, giudici e magistrati militari che hanno operato sotto la supervisione complice della Corte Suprema israeliana. Ma può un sistema di questo genere essere mantenuto nel rispetto dei principi dello stato di diritto? E può una moderna democrazia imporre una prolungata occupazione militare, rispettando i suoi stessi valori democratici?

GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE, ORE 21.30
The Ambassador di Mads Brügger (Danimarca 2011, 97')
Cosa succede quando un europeo (molto) bianco acquista le costose credenziali che lo trasformano in un diplomatico africano, e sbarca in uno dei paesi più corrotti e pericolosi del continente? Oltre che come improbabile ambasciatore, l'uomo si presenta in veste di magnanimo imprenditore intenzionato a dare lavoro alla manodopera locale, ma meno ufficialmente il suo scopo, come quello di tanti in Africa centrale, è trovare un modo per accedere alle vaste riserve di diamanti, insanguinati o meno poco importa. Dopo The Red Chapel, in cui si infiltrava in Corea del Nord, Mads Brügger torna a Mondovisioni con una nuova “performance giornalistica” e un'inchiesta d'assalto, se possibile ancor più controversa, sul mondo bizzarro e segreto della diplomazia in Africa.

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE, ORE 21.30
We are Legion: The Story of the Hacktivists di Brian Knappenberger (Usa 2012, 91')
Anonymous è il radicale collettivo hacktivist (dall'unione di “hacker” e “attivista”) che rifiutando identità e gerarchie ha ridefinito il concetto di disobbedienza civile nell'era di internet. Grazie alle testimonianze di membri ed esperti, il film ricorda i gruppi progenitori come Cult of the Dead Cow e siti di riferimento come 4chan.org, per raccontare in una preziosa lezione di microstoria l'evoluzione (non senza spaccature) e gli “attacchi” più noti (contro Scientology, PayPal, Sony), fino alla maturazione politica e il ruolo assunto nelle rivolte della primavera araba. Nato come forum goliardico sul web, Anonymous si è affermato come movimento dalla portata globale e con un impatto nel mondo reale, continuando a sfuggire a ogni strumentalizzazione.

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE, ORE 21.30
Reportero di Bernardo Ruiz (Stati Uniti/Messico 2012, 72′)
A Tijuana, una città messicana al confine con gli Stati Uniti, fare il giornalista può costare la vita. Ma i reporter Sergio Haro, Adela Navarro Bello e i loro colleghi della rivista Zeta hanno scelto di correre il rischio. Tra mille difficoltà ogni settimana pubblicano una rivista indipendente che da trentadue anni diffonde inchieste sul narcotraffico e sulla corruzione, sfidando i boss e i vertici corrotti delle istituzioni, in uno dei luoghi più pericolosi del mondo. Dal dicembre del 2006, quando l’ex presidente Felipe Calderón ha lanciato una campagna di repressione contro i cartelli della droga, in Messico più di quaranta reporter sono scomparsi o sono stati assassinati. L’operazione non ha ridotto il traffico di droga e le violenze tra i cartelli per il controllo del territorio, mentre i rischi per i giornalisti sono sempre più alti e anche l’ultima voce libera di Tijuana rischia di rimanere in silenzio.

Tutti i film verranno proiettati in lingua originale con sottotitoli italiani

Biglietti:
Intero: 5,50 €
Soci Aiace/Under18/Over65: 4,00 €

Informazioni
Cinema Centrale | Via Carlo Alberto 27 - Torino
Aiace Torino | Galleria Subalpina 30 - Torino
tel 011.538962 - fax 011.542691
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo - www.aiacetorino.it

Ufficio stampa
Giuliana Martinat
tel. 011 5067525
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