L'attrazione fatale del cinema hard nei confronti di quello "ufficiale" probabilmente non ha mai toccato livelli così alti come in questo periodo. Guardami di Ferrario, Romance della Breillat, Intimacy di Patrice Chéreau e Le Pornographe di Bertrand Bonello sono solo alcuni degli esempi che testimoniano la nuova tendenza.
In questo clima confuso - in cui si fronteggiano da una parte il cinema per adulti dalle velleità artistiche e, dall'altra, quello ufficiale, sempre più ammiccante nei confronti del suo antagonista - si va ad inserire il libro su Gola Profonda (1972).
Gli autori, Calò e Ciponte, individuano nel film di Gerard Damiano l'inizio dell'epoca d'oro delle pellicole a luci rosse che durerà una decina d'anni. Poi l'avvento dei sistemi analogici spazzerà via l'arte per lasciare spazio a produzioni di dubbia qualità, come afferma lo splendido Burt Reynolds, regista di pellicole pornografiche, in Boogie Nights di Paul Thomas Anderson.
Il film interpretato dalla brillante Linda Lovelace se dapprima viene inquadrato per il semplice fatto di essere un cult movie dalle cifre impressionanti, assume anche una propria autonomia grazie a quel valore artistico e sociale aggiunto che lo differenzia da produzioni analoghe. Inoltre Calò e Ciponte prendono come pretesto l'analisi del film, accurata in tutte le sue parti, per abbandonarsi ad un breve excursussulla storia del cinema XXX tanto schematica quanto utile per intuire la crescita di quell'espressione della settima arte che spesso si preferisce omettere; e ancora il libro si conclude con una "teoria del porno" in cui tentano di offrire uno studio coerente e preciso di questo fenomeno di massa.
Pertanto Gola profonda è un libro utile e divertente in cui gli autori sanno affrontare un argomento spesso difficile e sconveniente con la giusta ironia, con un distacco che palesa sempre il reale valore dell'opera presa in considerazione senza mai abbandonarsi a facili celebrazioni o a scontate stroncature.
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