Un documentario d'inchiesta alla “vecchia maniera”, in controtendenza rispetto alle recenti e interessanti sperimentazioni italiane che invece fondono il documentario con la fiction. È questo The Summit, il documentario realizzato da due giornalisti italiani, Franco Fracassi e Massimo Lauria, professionisti della carta stampata, ma comunque non nuovi al cinema (Fracassi è autore di Zero - inchiesta sull'11 settembre e Sangue e cemento, sul terremoto in Abruzzo).
Entrambi presenti agli ormai storici giorni del luglio 2001 a Genova durante il G8 (Fracassi come giornalista, Lauria come manifestante), i due registi si occupano di indagare, con un nutrito team di colleghi, le realtà alla base dei fatti del G8. L'operazione non è nuova al cinema italiano. Solamente in tempi recenti si è distinto almeno un altro importante lavoro sul G8 distribuito in sala, cioè Diaz di Daniele Vicari, presente alla Berlinale 2012 insieme a The Summit. Inoltre, negli anni precedenti, molti altri film e documentari sono stati realizzati sul G8, come Le strade di Genova di Davide Ferrario e Black Block di Carlo Augusto Bachschmidt. Un “vantaggio” di lavorare adesso su un tema ancora così lacerante come il G8 di Genova è certamente legato ai dodici anni trascorsi, e alla possibilità di riflettere a 360° sull'evento senza soffermarsi sui singoli fatti di cronaca.
Il documentario è bipartito: la prima parte ricostruisce cronologicamente gli avvenimenti di quei tre giorni di luglio 2001, mentre la seconda costituisce il grandangolo grazie al quale inquadrare i fatti a livello mondiale e individuare responsabilità. La formula che distingue The Summit dallo stile degli altri lavori italiani sul G8, avvicinandolo piuttosto al taglio documentaristico statunitense, è il fatto di essere un'inchiesta a tutto tondo. Il documentario è infatti capace di non soffermarsi soltanto sugli scontri tra polizia e manifestanti, che hanno invece coperto la quasi totalità dei lavori sul tema, ma anzi di scavare in profondità, ribadendo che il G8 a Genova nel 2001 è stato innanzitutto un fondamentale summit su temi che avevano già incendiato il contesto socio-politico internazionale degli anni precedenti. Attraverso testimonianze di manifestanti, poliziotti, responsabili del Genova Social Forum, ma anche di giornalisti, agenti dei Servizi Segreti internazionali e della Cia, documenti ufficiali italiani e registrazioni telefoniche, il lavoro mira a indagare più i “perché” che i “come” dei fatti di Genova, rappresentando un valido prodotto d'inchiesta sul G8, nonché più in generale della produzione documentaristica d'inchiesta italiana.
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