Laure legge alla sorellina Il libro della giungla e ha molti tratti in comune con Mowgli, a partire dall’aspetto fisico, gracile ma agile. È un cucciolo di donna che fa di tutto per sembrare un cucciolo d’uomo. E la caratterizzazione sessuale ancora indefinita del suo corpo rende la trasformazione totalmente efficace. La sua giungla è un quartiere parigino in cui le case popolari lasciano subito spazio a una natura selvaggia ma rassicurante, fatta di boschi, campi da calcio e laghetti, una riserva protetta in cui i bambini cominciano a conquistarsi l’indipendenza dagli adulti. Laure ha 10 anni ed è appena arrivata in un nuovo quartiere dove nessuno la conosce. In un limbo magico di fine estate, in cui la scuola – e soprattutto l’adolescenza – non è ancora iniziata, tutto può accadere. E così Laure, con una bugia che nasce come un gioco ma si porta dentro un desiderio profondo, finge di essere un maschio. Nei panni di Mickaël riesce a integrarsi in un gruppo di ragazzini scalmanati che preferisce giocare a rubabandiera piuttosto che con i cellulari (dalla loro giungla retrò la tecnologia rimane miracolosamente fuori). La coetanea Lisa è subito conquistata da questo ragazzino biondo che le sembra così “diverso dagli altri” (del resto non è sempre così quando ci s’innamora?) e Laure che anche a casa si è sempre vestita da maschiaccio, nei panni di Mickaël è felicemente se stessa. Tra prove di sputi davanti allo specchio, modifiche di costumi da bagno e protesi di pongo, Laure costruisce la sua identità maschile in una recita inevitabilmente destinata ad essere scoperta.
La giovane regista Céline Sciamma, che in Naissance des pieuvres aveva già esplorato con grazia e raffinatezza formale i turbamenti amorosi estivi di tre ragazze adolescenti, in Tomboy racconta i territori ancora più complessi e indefiniti della preadolescenza, tra innocenza e pulsioni sensuali, e tocca un tema complesso e tortuoso come la ricerca dell’identità di genere in maniera naturale e delicata. La trama, pur nella sua semplicità, contiene tutti gli elementi necessari per procedere in una narrazione avvincente: il protagonista con un’identità segreta, la bugia che prima o poi verrà a galla, la presenza di nemici, aiutanti e oggetti del desiderio, la suspense continua (anche se portata avanti attraverso piccole situazioni). In un film belga del 1997, La mia vita in rosa di Alain Berliner, si raccontava lo stesso desiderio ma di un bambino che voleva essere femmina. Lì tutto ruotava sul conflitto con la madre e il padre, incapaci di comprendere i comportamenti del figlio. Sciamma sceglie invece una strada difficile e originale: lascia quasi completamente fuori le figure genitoriali come fulcro del confronto/scontro e si concentra sul mondo dei ragazzini. La strada dell’accettazione di sé è percorsa all’interno del gruppo di coetanei in cui la libertà si esprime attraverso il gioco ed è garantita dalla lontananza degli adulti. I genitori di Laure sono buoni e amorevoli e anche la punizione che deriva dal disvelamento finale è la conseguenza della bugia in sé e non del modo di essere della figlia.
La scelta dei giovani attori è perfetta. Dalla protagonista Zoé Héran ai ragazzini della comitiva (scelti tra gli amici dell’attrice), fino alla strepitosa Malonn Lévana, che interpreta la sorella piccola di Laure passando dal ruolo di intralcio, a quello di scomoda testimone, fino a diventare complice entusiasta, tenera e divertita di un “fratello” maggiore che la difende facendo a botte. Girato in tre settimane, il film non risente affatto del suo basso budget: fotografia curata, inquadrature precise e nessun dettaglio lasciato all’approssimazione. Il finale aperto e sussurrato sfugge da qualsiasi moralismo o spiegazione sociologica e lascia anche noi miracolosamente sospesi in una giornata qualunque di fine estate in cui si può essere ciò che si vuole e in cui tutto può succedere.
TITOLO ORIGINALE: Tomboy; REGIA: Céline Sciamma; SCENEGGIATURA: Céline Sciamma; FOTOGRAFIA: Crystel Fournier; MONTAGGIO: Julien Lacheray; MUSICA: Para One; PRODUZIONE: Francia; ANNO: 2008; DURATA: 82 min.
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