Prima ti sposo, poi ti rovino (Intolerable Cruelty) è l'ultimo film firmato dai fratelli Coen: una commedia romantica che affronta l'argomento del matrimonio e del divorzio. Presentato al Festival di Venezia, il film è prodotto da Ethan Coen e Brian Grazer e nasce da un soggetto di otto anni fa. La storia gira intorno a due personaggi e ai mondi che entrambi rappresentano: Miles Massey (George Clooney), affermato divorzista di Los Angeles, e Marylin Rexroth (Catherine Zeta-Jones), futura ex moglie di un ricco imprenditore. In un susseguirsi continuo di tradimenti reali e matrimoni fittizi le vicende di questi due personaggi s'intrecciano inevitabilmente portando gli stessi protagonisti a ricredersi e a riformulare le logiche comportamentali della vita.
Accomunati dall'idea che il quieto e felice vivere sia sinonimo di agiatezza ed elevato stato sociale, l'invidiabile avvocato e la bellissima ex-moglie (questa si delinea da subito come la professione riconducibile al personaggio interpretato dalla Zeta-Jones) si troveranno inaspettatamente e loro malgrado a doversi ricredere sugli eventi che la vita riserva ad entrambi. Colleghi, complici, amanti, riusciranno, in un vortice di compromessi, ricatti, mosse sleali e romantiche confessioni, a riacquistare un equilibrio che forse solo lontanamente avevano pensato potesse esistere.
A dispetto dei clienti e del continuo record di vittorie processuali (simboleggiate dall'ironica e quanto mai patetica figura del vecchio presidente malato dello studio legale che rappresenta), Miles (a cui è stato anche intitolato un inflessibile contratto prematrimoniale) rimane irrimediabilmente affascinato da Marylin, nonostante questa sia l'avversaria da inchiodare in tribunale. Dal canto suo Marylin, passando da un matrimonio all'altro, è intenta a costruirsi una dote sulle incorreggibili e ridicole scappatelle coniugali dei ricchi e portentosi mariti, non curandosi di nient'altro che delle sue esigenze patrimoniali. In un gioco di stratagemmi e inganni la storia affronta il tema sempre attuale della vita di coppia in modo irriverente e imprevedibile. Los Angeles e in particolare Beverly Hills fanno da sfondo a questa commedia sul mondo degli avvocati che prende di mira i "ricchi", come sottolineano la fotografia, gli ambienti, i costumi e i singoli aspetti del film improntati a descrivere il massimo lusso e sfarzo possibile.
Gli stessi protagonisti sono contraddistinti da maniache ossessioni riconducibili ad una certa agiatezza economica e alla cura costante del bello: Miles pensa solo ai suoi denti, lavandoli e controllandoli continuamente (la scena di lui dal dentista costituisce anche l'incipit del film), mentre Marylin incarna in tutto e per tutto il ruolo dell'affascinante ed elegante ricca signora priva di rimorsi, ignara dell'effetto che provoca sulle persone con cui entra in contatto.
Alle follie dei due protagonisti vanno ad aggiungersi quelle degli altri eccentrici personaggi del film: dall'imprenditore Rex Rexroth (Edward Herrmann), che adora i treni e le ragazze che indossano cappellini da capostazione, a Gus Petch (Cedric The Entertainer), l'investigatore privato specializzato in casi matrimoniali ed esperto nel cogliere in flagrante i coniugi infedeli o ad Howard Doyle (Billy Bob Thorton), il texano ignorante ed eccessivo, successivamente rivelatosi un attore di fiction.
La commedia degli inganni che ha per protagonista la donna dal cuore di ghiaccio e l'uomo tenero trasmette emozioni velate, espresse soprattutto dai personaggi e dai loro volti. Tutto sembra svolgersi, infatti, sotto un'aura ovattata, abilmente regolamentata dalla presenza degli autori che si avverte, come una forzatura costante, all'interno della narrazione. La commedia è in realtà, anche se non lo si vuole dichiarare, una storia d'amore a tutti gli effetti che prende piede a rilento e dopo un susseguirsi di stimoli esterni che deviano, arricchendolo, il corso della vicenda. Forse ci si sarebbe potuto aspettare di più da una coppia di autori che comunque ha fatto della stravaganza un modo di lavorare.
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