La Dream Society PDF 
Paolo Fossati   

Lungi dal preoccuparsi per le profezie catastrofiste sul 2012, Rolf Jensen fin dalla fine del Novecento si interrogava sulla società del futuro. La sognava. L’economista danese, che dirige il Copenhagen Institute for Future Studies, nel 1999 ha pubblicato The Dream Society, un saggio diventato cult che prevede il passaggio dalla società dell’informazione a quella che l’autore definisce della narrazione. Un libro sul futuro che riassume molto bene il passato, tracciando una linea interessante per ripercorrere l’arco evolutivo dell’uomo. Jensen afferma che si lavorerà solo inventando storie e vendendo sogni. Cioè: avranno successo sul mercato solo i prodotti capaci di incarnare un sogno, poiché le merci non verranno più acquistate tanto per la loro qualità intrinseca, quanto perché capaci di evocare nel consumatore sentimenti ed emozioni. Ad esempio, un tempo si pensava che nessuno avrebbe mai “venduto il ghiaccio agli esquimesi” e invece è accaduto: nei paesi scandinavi blocchi di ghiaccio polare vengono commercializzati semplicemente raccontando la storia dei loro 2500 anni di vita. Descritti come coevi della grande civiltà dell’antico Egitto, vengono percepiti dai consumatori come speciali. Ridotti in cubetti si servono con successo come “l’aperitivo dei faraoni”. Gli acquirenti pagano per vivere un’esperienza, un’emozione, un sogno.

L'autore descrive il futuro con la calma divinatoria dei maestri della science fiction. Riesce addirittura a leggere il nostro presente come fosse già un ricordo. Si proietta nel domani, giocando ad abitare la fantascienza per sondarne i confini plausibili, come un esploratore. Erede dell'entusiasmo di scienziati e conquistatori (pensiamo a Galileo e Colombo) e conterraneo di Andersen, Jensen teorizza e viaggia idealmente nel tempo alla ricerca di nuovi orizzonti, per descriverli. Non scrive fiabe, sebbene le sue ricerche lo portino a sottolineare l'importanza indiscussa della narrazione. Trascende il ruolo di scrittore, per puntare a essere considerato un oracolo. È innegabile, però, che anche una pubblicazione di saggistica come La società dei sogni si possa leggere come una grande opera d'immaginazione, nonostante l'intento analitico. La lettura esplicita e amplifica sensazioni spettatoriali vissute durante la visione di film come Wall-E, lavorando sulla vivisezione di ogni aspetto metaforico delle narrazioni che hanno per oggetto il futuro. È come se le (pre)visioni fantascientifiche venissero restaurate per esplicitarne ogni particolare e renderlo più nitido, come si fa con i dipinti. Confrontare il presente con le ipotesi sul futuro espresse dai nostri antenati è un esercizio fondamentale per capire in quale direzione l'umanità si stia muovendo. E se la storia non ci ha risparmiato da veri e propri fenomeni di culto nati a corollario delle saghe di fantascienza, talvolta sfociati in nuove religioni, Jensen opera in modo diametralmente inverso: muove a ritroso, dalla passione per le storie verso l'ipotesi di un nuovo mondo dominato dalla fantasia. Oltre al fascino, fuor di dubbio per ogni appassionato lettore o cinefilo, resta un interrogativo: in questa storia che fine farà la realtà?

Conoscere il vero valore di un prodotto, al di là delle affermazioni pubblicitarie, è un obiettivo implicito per il consumatore, che continua ad abitare tranquillamente la contemporaneità perchè presume di saper capire la distanza tra la rappresentazione pubblicitaria e l'oggetto realmente acquistato. Si ritiene consapevole delle proprie scelte ed è certo, quando cede alle persuasioni, di lasciarsi convincere volontariamente. Pensa di dominare le insidie della società del consumo attraverso le proprie scelte, aiutandosi con una capacità d'analisi in grado di mostrargli sempre in modo nitido la forbice tra oggettività ed emozioni. La deriva verso il dominio dei sogni rischia di annullare questa distanza di sicurezza percepita e l'intento del saggio di Jensen è esattamente volto a esplicitare questa consapevolezza. Qui risiede un paradosso, situazione tipica della nostra società dell’iperconsumo: l'autore descrive un futuro realmente plausibile, gettando le basi per inibirne la realizzazione. Nello stesso cortocircuito si nasconde anche il fascino segreto di questo testo, che si legge in bilico tra il gusto di vivere esperienze da pionieri e lo sgomento di osservare possibili crimini futuri come fossero premonizioni. E il pensiero non può che andare ai precog di Philip K. Dick raccontati al cinema da Spielberg.

Titolo: La Dream Society; Autore: Rolf Jensen (traduzione di Rossella Muratore); Editore: Dino Audino (Collana Ricerche); Anno: 2011; Pagine: 127; Prezzo: 18,00€

 


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