Operazione Valchiria PDF 
Maurizio Ermisino   

Al colonnello Von Stauffenberg, il protagonista di Operazione Valchiria, viene chiesto di fare il saluto con il braccio alzato e di pronunciare le parole “Heil Hitler”. Provocatoriamente, il militare tedesco impersonato da Tom Cruise alza il braccio in segno di saluto. Ma è un saluto monco, perchè Stauffenberg aveva perso la mano in un'operazione militare in Nord Africa.

Quel braccio monco rappresenta una Germania, quella di Hitler, ormai mutilata, una macchina da guerra enorme (il braccio), al cui interno molti ufficiali (la mano) avevano ormai abbandonato gli ideali nazisti, e iniziato a dubitare del loro capo. Operazione Valchiria racconta proprio la storia di questi ufficiali, ed è un film da vedere prima di tutto perchè racconta un capitolo della Storia che non è noto a tutti, quello della Resistenza tedesca. Furono infatti quindici i tentativi di uccidere il leader nazista, tutti andati a vuoto. È un modo per far capire che non tutti i tedeschi erano a favore di Hitler, che c'è stato un dissenso. E che sia un film americano a raccontarcelo, dopo che con La rosa bianca – Sophie Scholl l'avevano fatto i tedeschi, sembra quasi un modo di chiudere i conti con il passato, rendendo onore al popolo tedesco. Operazione Valchiria non racconta solo un attentato a Hitler, ma il complotto per prendere il potere una volta morto: utilizzare una riserva di militari (chiamata appunto Valchiria) pronti a entrare in azione in caso di ammutinamento da parte delle SS. Gli attentatori avrebbero insomma dato la colpa alle SS e gli avrebbero rivoltato contro i riservisti, mettendosi al loro comando una volta che questi avrebbero preso il potere. È una storia complicata e interessante, che merita di essere raccontata.

L'inganno più grande che ha fatto il Diavolo è stato convincere l'uomo della sua non esistenza. Più o meno questo era l'assunto simbolo de I soliti sospetti, il film che aveva rivelato al mondo il grande talento di Bryan Singer e Christopher McQuarrie, regista e sceneggiatore di nuovo insieme in questa loro ultima prova. Che sembra ricollegarsi proprio al loro primo film di successo. In entrambi al centro c'è un genio del Male, il Diavolo probabilmente, un ometto che rimane quasi nascosto in mezzo agli uomini che lo circondano. Più brutto, più basso, più impacciato. Eppure tremendamente più perfido, più scaltro, più potente. Keyser Soze è Hitler e Hitler è Keyser Soze, insomma. Ed entrambi sono il Diavolo, o qualcuno strettamente imparentato con lui. Singer torna qui ad analizzare la fascinazione per il Male, che era alla base anche di un altro suo interessante film, L'allievo, in cui – ancora una volta nascosto dietro qualcosa di apparentemente normale, un anziano professore – c'era un ex criminale nazista. Lo fa con un film storico girato con l'impianto di un thriller che rimanda spesso a Hitchcock. Lo dimostra un certo indugiare sugli oggetti: la valigetta con l'esplosivo, tipico veicolo di suspense, o telefoni e telescriventi, espediente per dimostrare come la vittoria o la sconfitta spesso siano figlie dei mezzi di comunicazione. Singer riesce a mantenere una certa tensione – tanto che qualcuno in sala si scorda del finale annunciato del film e resta sorpreso al colpo di scena – e a creare una certa empatia con il protagonista (un Cruise convinto e convincente). Ma a sua volta rimane vittima del complotto: è comunque molto difficile dare movimento (nonostante una strepitosa sequenza con un disco di Wagner che “salta” durante i bombardamenti) a una vicenda piuttosto macchinosa e a suo modo piatta. Operazione Valchiria è un film molto parlato, e in alcuni casi ripetitivo nel reiterare alcuni passaggi più volte. E, per essere molto parlato, non approfondisce veramente i temi del film, rimanendo troppo spesso in superficie.

Operazione Valchiria è comunque un film da vedere proprio perchè racconta un episodio inedito della Storia. E perchè per la prima volta porta Singer a confrontarsi con un eroe reale, sfortunato e destinato al sacrificio come quasi tutti gli eroi veri, dopo averci raccontato per anni i supereroi di X-Men e Superman Returns. In questa storia, che piacerebbe a Frank Miller, l'eroe (non più super) è destinato a fallire e a pagare con la vita. Ma non per questo le sue gesta hanno meno valore. Così è la vita. Quella vera.

TITOLO ORIGINALE: Valkyrie; REGIA: Bryan Singer; SCENEGGIATURA: Christopher McQuarrie, Nathan Alexander; FOTOGRAFIA: Newton Thomas Sigel; MONTAGGIO: John Ottman; MUSICA: John Ottman; PRODUZIONE: Germania/USA; ANNO: 2008; DURATA: 120 min.

 


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