Amnèsia PDF 
di Lorenzo De Nicola   

Durante l'intervista che Gabriele Salvatores rilasciò alla nostra rivista in occasione dell'uscita del suo penultimo lungometraggio Denti (2000), confessò di avere nel cassetto una produzione da realizzare nella penisola iberica, "una specie di Dolce Vita negli anni nostri, probabilmente girata ad Ibiza. Amo molto la Spagna e il mare delle Baleari. Al contrario non amo molto l'ambiente delle discoteche, anche se sono interessanti e vorrei fare una storia legata a quei mondi".

Ebbene, dopo due anni quello che era un semplice progetto diventa realtà ed esce nelle sale con il titolo di Amnèsia.

Usando come locations le isole di Ibiza e Formentera, il regista milanese affronta nuovamente la tematica generazionale mettendo in scena i sentimenti e le relazioni che intercorrono all'interno di un gruppo di abitanti di Ibiza. Ciò che caratterizza Amnèsia è proprio la volontà di sdrammatizzare l'assunto, legato alle vicende tragicomiche di Angelino (Sergio Rubini) innescate dal ritrovamento di quattro chili di cocaina, mostrando il lato più umano dei suoi personaggi e l'impossibilità di condurre una vita felice se non in comunione con la persona amata. Il pornografo Sandro (Diego Abatantuono) deve risolvere i problemi con la figlia (Martina Stella); Angelino insegue sogni di ricchezza trascurando la moglie incinta; Jorge (Ruben Ochandiano) vive una vita dissoluta e trasgressiva per punire il padre poliziotto, col quale non riesce più ad avere un rapporto dopo la morte della madre; il killer incaricato di recuperare la droga alterna inseguimenti e sparatorie con il pensiero della moglie che lo sta lasciando. Sono tutte anime perse che si dimenano in una dimensione surreale come quella dell'isola spagnola, fatta di deserti, anfetamine e discoteche.

Salvatores, come al solito, strizza l'occhio ancora una volta a quella generazione alla ricerca dell'oggettivazione della propria utopia: la comunità d'italiani istallatasi nell'isola del divertimento è una vera e propria "tribù" di rifugiati scappati da chissà dove, di spiriti non sedimentati che possono trovare appagamento nella brezza di un giro in motocicletta, anche se la vita - si sa - è disseminata d'insidiose macchie d'olio.

Al tempo stesso l'autore di Mediterraneo (1991) non può fare a meno di fotografare la realtà che lo circonda, quell'esperimento antropologico in progress che prende vita spontaneamente nel laboratorio naturale di Ibiza. E la discoteca Amnésia non è altro che una delle sue stanze, un sottoinsieme simbolico, dove si consuma il rito dell'ecstasy e del sesso lacerato, dove il tempo è scandito dal ritmo dei bassi provenienti dalle casse. Jorge incarna il declino di una generazione insoddisfatta, che scalpita di fronte ad una vita completa ma, contemporaneamente, priva di quelle necessità basilari come l'amore del nucleo familiare. Il suo mondo è imperfetto, allucinato e frantumato.

Questa decomposizione vissuta dai personaggi affetta inevitabilmente anche la narrazione e il linguaggio, causando una vera e propria frammentazione sia della storia sia dell'immagine stessa. Come molti suoi colleghi prima di lui, Salvatores intraprende la via della ripetizione, del riproporre in maniera insistita l'intrecciarsi delle vicende dei protagonisti e a questo aggiunge la bipartizione del piano operata attraverso l'utilizzo di tendine.
È indubbio che la scelta del regista non difetta di coraggio, tentando di far ripercuotere in maniera diretta la dimensione simbolica da lui descritta anche sull'oggetto filmico.

Il problema di quest'operazione nasce dalla ripetizione: Salvatores non tiene conto del pubblico a cui si rivolge, ormai assolutamente assuefatto agli stravolgimenti temporali, all'accumulo dei punti di vista, ai ribaltamenti di campo. In Amnèsia si avverte la volontà di spiegare un po' troppo, di non dare niente per scontato, causando pertanto una sovrabbondanza d'informazioni che nuoce al respiro dell'opera.

Questa, unita alle tendine che sovente invadono lo schermo, fanno dell'ultima opera del regista un film ridondante e incompleto in alcuni passaggi. Peccato per il variegato cast, composto da attori tutti assolutamente all'altezza della situazione, tra cui ricordiamo la bravissima Antonia San Juan, l'Agrado di Tutto su mia madre (2000) di Almodovar.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.