Storia del documentario italiano. Immagini e cultura dell'altro cinema PDF 
Paolo Fossati   

È un mondo “parallelo” quello del documentario. Procede accanto alla Storia, che riflette come uno specchio, e al cinema di fiction, del quale è controcanto e controcampo. È una dimensione parallela, anche se talmente vasta da contenere la possibilità di raccontare tutte le altre possibili (se ad esempio, per dirla con Nichols, pensiamo che il cinema non è fatto altro che da documentari, siano essi d’immaginazione, quindi finzione, o di rappresentazione sociale, ciò che comunemente percepiamo come documentario).

Marco Bertozzi chiama questo universo "l’altro cinema", assumendo un punto di vista da storico e docente, e organizza nel suo volume edito da Marsilio il sapere attinente alla tradizione e all’innovazione italiana nel settore. Pagina dopo pagina la lettura rivela una passione da documentarista, che arricchisce il racconto storico interrogandosi sul metodo. Compaiono i tratti di un’indagine sulla natura di un linguaggio in continua evoluzione, che riflette sui fatti storici raccontandoli e, in parallelo, si trasforma. L’autore insegue un’idea documentaria soggetta a lievi modificazioni che si susseguono di epoca in epoca, mutando insieme allo spirito dei tempi, delineandone le possibilità in relazione alle innovazioni tecnologiche. È così che, attraverso otto capitoli, ripercorre le tappe di oltre un secolo di attività documentaristica italiana, contestualizzando i dati nello scenario internazionale. Bertozzi afferma che l’urgenza di stilare questa storia del documentario sorge anche “dalla convinzione che sia necessaria una rielaborazione delle visioni e degli immaginari attraverso cui l’Italia è diventata quello che oggi appare”, prendendo le mosse dagli Scritti Corsari pasoliniani, laddove l’intellettuale affermava “nessun Paese ha posseduto come il nostro una tale quantità di culture ‘particolari e reali’, una tale quantità di ‘piccole patrie’, una tale quantità di mondi dialettali: nessun Paese, dico, in cui si sia poi avuto un così travolgente ‘sviluppo’”. Un fenomeno senza precedenti - forse ancora per poco - nel resto del mondo capitalistico, che lo storico ha deciso di analizzare indagando quale ruolo abbia avuto il cinema documentario nel Novecento italiano.

Il libro, partendo dalle origini e stilando “un’archeologia dello sguardo dinamico” ci guida in un viaggio nel tempo ritmato dalle tappe di quell’evoluzione tecnologica che ha fornito strumenti per la visione e la registrazione del reale sempre più affidabili, fornendo (s)punti di vista sempre nuovi. Dalle riflessioni sul marchingegno del Brunelleschi per verificare l’omologia tra l’apparenza del reale e la sua rappresentazione si procede raccontando le meraviglie della camera oscura, l’emozione del Grand Tour e dei panorami, fino a giungere alle prime vedute del precinema. Si raccontano gli anni dell’Istituto Luce, i documentari scientifici di Omegna, i rapporti tra documentario e Neorealismo, i mutati orizzonti del dopoguerra che concorrono ad un processo di alleggerimento da miti costruiti in epoca precedente e ormai decaduti. Si guarda al futuro, già pronti a raccontare le prime avvisaglie di boom economico. Ci si affretta a raccontare un passato che si vede scomparire attraverso una urgent anthropology che cattura i miti in via d’estinzione. Arrivano poi i tempi del piccolo schermo e dell’inchiesta televisiva, dell’impegno e della militanza, dei Cinegiornali liberi di Zavattini, dei “comizi”, degli “appunti” e dei “sopralluoghi” di Pasolini. Nei difficili anni Settanta si sovverte, si resiste, si sperimenta… lasciando passare anche gli Ottanta in attesa della nuova onda del cinema italiano che s’inaugura con Ipotesi Cinema e negli anni Novanta vede fiorire le “postazioni” della memoria.

Si approda, infine, ad oggi, considerando che “l’idea documentaria attraversa ormai i territori più stimolanti della riflessione estetica contemporanea. Forme che non abbracciano solo il cinema e investono altre discipline” come letteratura, musica, teatro. E si percepisce uno scenario odierno caratterizzato dalla consapevolezza del moltiplicarsi di punti di vista possibili, inclusi nei dispositivi tascabili che accompagnano il nostro vivere, in attesa di registrarne la memoria.

TITOLO: Storia del documentario italiano. Immagini e culture dell’altro cinema; AUTORE: Marco Bertozzi; EDITORE: Marsilio; ANNO: 2008; PAGINE: 359; PREZZO: 30,00 €

 


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