Il bianco abbagliante dei ghiacci dell'Alaska. Il rosso del sangue che si espande velocemente nella trama di un tessuto. Due poliziotti giungono da Los Angeles per aiutare a risolvere il caso dell'assassinio di una diciassettenne. Immediatamente si mettono a lavoro, vogliono interrogare il fidanzato della ragazza, i due avevano litigato quella sera, "lo preleveremo a scuola ".
Impossibile, ormai è notte, in questa stagione il sole non tramonta mai.

Inizia così il viaggio in un tunnel fatto di luce, dove il buio artificiale degli interni non basta a dare pace e sonno al veterano detective Dormer (Al Pacino). "Un buon poliziotto non dorme pensando ai tasselli dell'enigma, un cattivo poliziotto non dorme per la sua cattiva coscienza". Dormer ha entrambi i motivi per stare sveglio. Le ore passano nella notte, la luce diventa elastica e si trasforma nei flash dei sensi di colpa, dei ricordi, delle paure. Il fine giustifica i mezzi? E' giusto introdursi nella casa di un pedofilo e disseminarla del sangue del bambino molestato, per poterlo incastrare? E' giusto colpire a morte il proprio collega in un inseguimento e poi dare la colpa al ricercato?

Le indagini proseguono. Gli errori si accumulano. Anche le notti insonni. Un sentiero fatto da allucinazioni e intuizioni porta Dormer a scoprire il colpevole: un mediocre scrittore di polizieschi, Walter Finch (Robin Williams). Assassino e testimone del crimine del detective, l'ambiguo Finch tenterà più volte di scrivere la storia a suo modo, manipolando fatti e persone, ma avrà uno scarso tempismo in materia di colpi di scena. Buoni e cattivi non si distinguono più, come se tutto fosse avvolto da una fitta nebbia, quella stessa nebbia che ha ingannato Dormer facendogli uccidere l'amico. Da lì inizia la voragine. E' possibile ancora salvarsi?

Il segreto è nelle "piccole cose": queste non sfuggono alla giovane poliziotta Ellie Burr (Hilary Swank), dapprima ingenua ammiratrice del leggendario detective, sulle cui indagini ha svolto la tesi, poi al momento giusto intelligente e arguta.Uno dei pezzi del puzzle non quadra con tutto il resto, una piccola cosa, grossa appena quanto un'unghia: il bossolo dell'arma di Dormer. Basta questo per far saltare tutto, per frantumare una ragnatela di bugie, per assegnare a ciascuno il suo vero posto nella storia. Perfino gli eroi non sono infallibili, Dormer cade dal piedistallo, è un uomo come gli altri, un uomo che ha perso la strada, un uomo che lotta nella sua stanza d'albergo contro una luce onnipresente che illumina il suo dramma.
Dov'è il buio? Esiste ancora? Solo alla fine del tunnel, egli potrà finalmente chiudere i suoi occhi.

Un suspense thriller d'autore, grazie al genio di Christopher Nolan, all'ottima sceneggiatura di Hillary Seitz, e alla straordinaria performance di Al Pacino, che interpreta un personaggio forte, difficile, il cui disfacimento fisico, dovuto alle tanti notti d'insonnia, non è che la rappresentazione dello struggimento psicologico di un uomo lacerato tra giustizia e moralità.