Negli anni Novanta la storia di Jesse e Céline (rispettivamente Ethan Hawke e Julie Delpy) diventò un piccolo cult: americano lui e francese lei, si incontrano per caso in treno e promettono di rivedersi a Vienna sei mesi dopo. I dialoghi memorabili e un romanticismo sognante ma non sdolcinato avevano fatto di Prima dell'alba (1994) un vero e proprio film generazionale, tanto che il regista Richard Linklater pensò bene di girare un seguito, Before Sunset - Prima del Tramonto (2004), ambientato a Parigi. Before Midnight, girato in Grecia nell'estate del 2012 e presentato all'ultima Berlinale, chiude il cerchio di questa storia di formazione sentimentale.

A quasi vent'anni dal loro primo incontro, ritroviamo Jesse e Céline alla fine delle loro vacanze estive nel rigoglioso scenario mediterraneo del Peloponneso. Dopo anni di peripezie, sono finalmente una coppia stabile: Jesse è uno scrittore di successo mentre Céline si trova davanti a una scelta professionale difficile. Il romanzesco sogno d'amore iniziato a Vienna sembrerebbe aver trovato il suo naturale coronamento nell'immagine della perfetta famigliola, se non fosse che i personaggi sono ormai approdati alla temuta età adulta, e nuovi problemi insidiano l'equilibrio della coppia. Jesse, infatti, vorrebbe trasferirsi negli Stati Uniti per seguire la crescita di Hank, figlio adolescente nato dal precedente matrimonio. Dal canto suo, Céline non sembra digerire che Jesse attinga continuamente alla loro vita personale per trarre materia per i suoi romanzi. Da qui alla crisi il passo è breve: rancori, incomprensioni e fantasmi del passato si susseguono in un inarrestabile effetto domino, rischiando di mandare in frantumi la love story. Seguendo una formula ormai rodata, Linklater realizza un film prevalentemente incentrato sul dialogo, co-sceneggiandolo assieme ai due attori protagonisti. Ancora una volta viene fatto ampio uso di piani sequenza, e tempo del racconto e tempo filmico spesso coincidono. Il carisma abbagliante dei vent'anni è perduto, ma l'operazione di mostrare i segni del tempo su Céline/Delpy e Jesse/Hawke è sicuramente interessante: i due attori riescono a sostenere abilmente tutto il film e continuano ad esercitare un discreto fascino.

Before Midnight è tutto sommato una visione piacevole, e non mancano momenti di grande effetto (come la scena del pranzo collettivo), ma il confronto con il primo capitolo della trilogia è inevitabile e il format del film di coppia parlato rivela ormai qualche debolezza. Se in Prima dell'alba la conversazione tra i due giovani protagonisti si sviluppava fluidamente, con una leggerezza e una spontaneità che avevano fatto osare paragoni con Rohmer, questa volta il meccanismo originale (che a dire il vero aveva cominciato a scricchiolare da Before Sunset) sembra aver perso smalto. Tragico destino dei sequel, viene da dire. La sceneggiatura, ancora una volta affidata, o forse abbandonata, all'improvvisazione dei due pur bravi attori, propone qualche battuta riuscitissima, ma nel complesso non riesce ad avvincere come ci si sarebbe aspettato. Il risultato non graffia, risultando appesantito dalle divagazioni logorroiche dei personaggi così come da un certo cinismo autocompiaciuto. Anche il finale delude, propinandoci affrettatamente un romanticismo stanco e un po' scontato. Il regista che ha saputo raccontare le ansie e i desideri della generazione X poteva sicuramente fare di meglio.