Vincitore del concorso documentari a pari merito con la Notte di Totò di Guido Votano, il lavoro di Piperno ricostruisce la vicenda di uno dei più incredibili casi di abusivismo edilizio dell'Italia del boom economico, il Villaggio Coppola di Castel Volturno in provincia di Caserta.
Immenso e sconcertante scempio abusivo con pochi pari, nato per ospitare i soldati americani della vicina base NATO e i colletti bianchi delle città del circondario, il complesso residenziale e turistico edificato in riva al mare sui terreni del demanio statale è l'emblema dei non sempre limpidi intrecci tra affarismo, politica e, naturalmente, mafia.
Sottoposto a sequestro dalle autorità della Regione Campania nei primi anni Novanta ed a poco a poco abbandonato dai suoi occupanti, gli unici ad avere un regolare contratto di acquisto, il Villaggio Coppola, pensato e realizzato in barba a qualsiasi piano regolatore dalla famiglia di imprenditori da cui prende il nome, è sottoposto ad un'ordinanza di demolizione, ma le cose non sembrano essere così semplici. Tra rinvii e conferme si arriva finalmente all'abbattimento di una delle otto torri che svettano a poche centinaia di metri dalla spiaggia, mentre gli ultimi inquilini si oppongono e chiedono giustizia.
Interessante, ben montato e non estraneo ad una certa dose di ironia e lirismo, L'esplosione ha però qualcosa che non convince, qualcosa che va oltre quel suo discutibile taglio politicamente corretto, comune a gran parte dei documentari che si vedono in giro, pensati per una televisione che non concede più spazi e proiettati nei festival come ripiego.
Con una narrazione furbescamente articolata su due fronti, Piperno monta in parallelo l'odissea di via libera e rinvii del professionista incaricato della demolizione con quella dei superstiti del Villaggio Coppola che rifiutano di abbandonare le loro case abusive, portandola a compimento (come prevedibile) nell'incontro tra le due prospettive, l'una lavorativa e l'altra esistenziale.
Peccato, però, che a questo punto non ci sia alcuna epifania, che il percorso sino a questo punto compiuto non porti a nulla e che le due prospettive rimangano inconciliabili. Bella scoperta! E ci hai messo un'ora per dircelo?
Chissà Piperno che si aspettava succedesse affidandosi ai suoi popolani che issano sul tetto la bandiera americana dopo il crollo delle Twin Towers e al demolitore venuto dal nord a cui frega solo che non gli facciano perdere tempo, perché il tempo, si sa, è denaro.
Pur ben confezionato, L'esplosione è lasciato alla mercé dei suoi protagonisti, incapaci, com'è naturale, di elaborare una riflessione più ampia, che vada al di là delle loro imprescindibili necessità esistenziali quali mangiare, dormire e avere una casa. Un lavoro non finito insomma, come non finita è la vicenda del Villaggio Coppola, che tra patteggiamenti e ritardi continua a infestare con la sua ombra scura uno degli angoli più belli d'Italia.
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