Tutti per uno PDF 
Giulia Palmieri   

L’ultimo lavoro di Goupil, presentato a Cannes nel 2010 e arrivato in Italia con un anno di ritardo, è un ottimo esempio di come spesso non sia necessario ricostruire su celluloide un avvenire grottesco e apocalittico per evidenziare gli aspetti più meschini e terrorizzanti del nostro presente. In effetti, il suo Tutti per uno è un film pregno di politica e attualità, pur rimanendo una storia bambina.

Nel futuro immaginato dal regista francese, un maturo 2067 in cui i suoi piccoli protagonisti sono ormai già adulti, non ci si ricorda nemmeno il nome del presidente-orco che ha detonato il dibattito sull’espulsione dei sans papiers come mai prima, nella storia di Francia. Una frecciatina sottile che il buon Sarkò avrà forse commentato con sarcasmo, dal momento che la protagonista femminile della pellicola è la sorella della première dame, la strepitosa Valeria Bruni Tedeschi. D’altronde, la sceneggiatura è stata stesa proprio nel 2007, quando in piena campagna elettorale è scoppiata la mania anti-immigrazione. La storia di Milana (Linda Doudaeva), bimba cecena che rischia il rimpatrio a causa dell’irregolarità del suo soggiorno sul territorio francese, è dunque una storia di ordinaria follia: nella confusione di un Paese combattuto tra egoismo e senso di colpa, l’unica soluzione possibile sembra essere non la diplomazia, ma la rivoluzione. Una rivoluzione under 12. Per impedire che l’amica venga allontanata, l’undicenne Blaise (Jules Ritmanic), e la sua combriccola di pesti, decide di combattere, nascondendosi con lei negli anfratti più bui della scuola. Si scatena così, inaspettatamente, un effetto a catena che coinvolge decine di bambini in Francia e in Belgio, sospinti da un innato senso di giustizia a fuggire, a sparire, uniti da una causa comune più grande di loro. Riusciranno nell’intento, poiché Milana otterrà il tanto agognato permesso di soggiorno. Eppure il finale ha il sapore di una favola finita male: dopo essere usciti allo scoperto con le mani in alto (non per niente il titolo originale dal film è: Les mains en l’air), Blaise e Milana dovranno dirsi addio, in quanto la nazionalità francese appena conquistata equivale per lei a un biglietto di sola andata per un’altra città, lontana dall’amico che tanto volentieri l’aveva accolta nella sua famiglia.

Sconfitto dall’innocenza di un’azione spontanea, il mondo adulto viene categoricamente messo ko nella trama di Goupil. L’umanità a cui sembriamo aver rinunciato in cambio di promesse non mantenute, e soprattutto di un discutibile ordine pubblico, è infatti la chiave di volta della sceneggiatura. Il personaggio meglio riuscito è senza dubbio Sandrine (Valeria Bruni Tedeschi), la mamma di Blaise, che prende in affidamento Milana andando contro il parere del marito e diventando così complice silenziosa dei piccoli ribelli. Il fatto di avere realmente una figlia adottiva ha forse aiutato l’attrice a rendere la sua interpretazione estremamente autentica: Sandrine dice e fa quello che Valeria avrebbe detto o fatto se la stessa situazione le si fosse presentata davvero nella vita, e questo ha contribuito a stabilire un rapporto di equilibrio perfetto con gli altri protagonisti sul set. Il regista stesso ha più volte dichiarato che girare con i bambini è molto complesso, per la loro ovvia insofferenza a reggere ritmi da professionisti. Valeria Bruni Tedeschi è riuscita invece a creare un’atmosfera in cui la recitazione è sorta spontanea, senza forzature, arrivando a bucare lo schermo in maniera inaspettata.

Tutti per uno resta dunque un film potente, perché fa della leggerezza la sua forza, senza scadere nella mediocrità o nel qualunquismo. Una perla che ricorda a molti di noi il bello dell’infanzia, quando ancora non eravamo disposti a sacrificare ciò che è giusto con ciò che vi è di più comodo.

TITOLO ORIGINALE: Les mains en l'air; REGIA: Romain Goupil; SCENEGGIATURA: Romain Goupil; FOTOGRAFIA: Irina Lubtchansky; MONTAGGIO: Laurence Briaud, Julie Decondé, Laure Meynet; MUSICA: Philippe Hersant; PRODUZIONE: Francia; ANNO: 2010; DURATA: 90 min.

 


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