Torino Film Festival 2001 - panoramica PDF 
di Lorenzo De Nicola   

Nato in sordina ormai ben diciannove anni fa, il TORINO FILM FESTIVAL (ex Cinema Giovani) ha ormai raggiunto quella maturità che stava ricercando da diverso tempo. Infatti, è apparso fin troppo evidente ai moltissimi presenti come questa edizione fosse ancora più completa e variegata rispetto a quelle passate. Le proiezioni, dalle nove del mattino fino a mezzanotte, hanno offerto una vera e propria "panoramica a 360 gradi" sulla cinematografia di tutto il mondo, dalle origini ai giorni nostri. Se, da una parte, il Concorso e la sezione Americana vantavano opere inedite e di tutto rispetto, dall'altra, le ampie retrospettive dedicate a George Romero, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet e al cinema egiziano garantivano un solido e valido spaccato sulle potenzialità del cinema del passato e. perché no, sulle sue multiformi origini.

Come se non bastasse, Straub e Huillet hanno aggiunto alla loro retrospettiva un lungo, e senza dubbio eclettico, elenco di quelle pellicole che li hanno ispirati e che hanno pensato bene di riproporre al pubblico di Torino. Ecco pertanto proiettati alcuni dei titoli appartenenti alla Storia del cinema, mischiati ad altri, magari più sottovalutati, ma ugualmente di altissimo valore estetico (soprattutto se riletti con gli occhi dei due autori ospiti di questo festival). Opere come Sinfonia nuziale (The Wedding March, 1926) di Erich von Stroheim, Monsieur Verdoux (1947) di Charlie Chaplin, La sesta parte del mondo (Sestaja cast' mira, 1926) di Dziga Vertov, Il grande sonno (The big sleep, 1946) di Howard Hawks, L'isola che scotta (La fièvre monte a el Pao, 1959) e L'age d'or (1930) di Luis Buñuel, solo per citarne alcune.

La presenza di opere ad apertura e chiusura del Festival quali R'xmas di Abel Ferrara (presente in carne ed ossa durante i primi tre giorni del festival) e Mulholland drive di David Lynch hanno contribuito a creare un clima entusiasmante che alcuni hanno ritenuto addirittura superiore, per intensità e varietà, alla Mostra del cinema di Venezia. Una delle poche cose su cui la stampa non si è trovata d'accordo è stato il premio della sezione Concorso Internazionale Lungometraggi attribuito a Mein Stern di Valeska Grisebach (Austria/Germania, 2001). Il film, infatti, non convince soprattutto se paragonato ad altri presenti nella medesima competizione di gran lunga superiori sia da un punto di vista contenutistico che sul piano del linguaggio.

Ad ogni modo questo festival, movimentato purtroppo anche da fastidiosi incidenti che hanno compromesso la spensieratezza degli ultimi giorni, rimane - tra quelli nostrani - uno dei più freschi e stimolanti. Effettonotte era presente alla manifestazione e vi offre una sintesi dei numerosi film, personaggi, avvenimenti che si sono avvicendati sotto la Mole.

 


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