Ted PDF 
Alice Sivo   

Nei film può succedere che un classico e innocuo orso di peluche diventi umano, complice la magia del Natale e la potenza del desiderio di un bambino insicuro. Inizia così anche Ted, primo lungometraggio del creatore de I Griffin Seth MacFarlane, ma è subito chiaro che non si tratta della solita favola natalizia per famiglie. Gli anni passano e il piccolo John è diventato un trentacinquenne che condivide le giornate con una star in declino sboccata e sessuomane, tra canne, birra e tv. Il tenero orsetto Ted, infatti, dopo essere stato una celebrità, è diventato uno qualunque. È ormai dimenticato da tutti e quasi nessuno fa più caso a lui.

Ed è proprio sul presupposto della normalizzazione del personaggio di Ted che si basano gli spunti comici del film. Allo stesso modo del raffinato e alcolizzato cane Brian in casa Griffin e dei pupazzi del Muppet Show, anche Ted si rapporta agli umani come se fosse uno di loro. La trama di Ted ricorda peraltro, in una versione volgare e politicamente scorretta, quella del film del 2011 I Muppet, storia di un uomo bambinone, diviso tra la fidanzata e un pupazzo vivente. Il fatto che Ted non sia più considerato speciale, unito alla caratteristica di essere un nullafacente incline allo sballo e ai festini, permette di giocare con molte gag che sfruttano i meccanismi e i tempi comici de I Griffin: dai flashback di ricordi assurdi alla reiterazione continua di un’azione (come nella scena della scazzottata tra John e Ted). L’interazione tra i due personaggi raggiunge un pieno livello di realtà e Ted risulta una persona tanto quanto gli altri attori, grazie a una tuta motion-capture indossata sul set dallo stesso MacFarlane. La rappresentazione del rapporto immaturo tra John (Mark Wahlberg) e Ted (a cui MacFarlane presta anche la voce), complicato dalla presenza della bella fidanzata Lori (Mila Kunis, voce di Meg ne I Griffin), che vorrebbe traghettare John verso l’età adulta, funziona in molte singole scene, che risultano riuscite e divertenti. Battute e situazioni non risparmiano niente e nessuno: sesso, donne, politica e minoranze. Peccato che il doppiaggio italiano non renda giustizia alla voce del creatore di Ted, così come al travolgente scioglilingua rap di nomi femminili recitato da John.

La storia dell’eterno Peter Pan che si rifiuta di crescere, ancorato sul divano insieme al suo triviale orsetto, è permeata da una nostalgia molto di moda al cinema, quella degli anni Ottanta, impersonificata qui dal cameo di Sam Jones alias Flash Gordon, che durante una festa coinvolge John e Ted - per i quali rappresenta un idolo incontrastato - in un tiro di coca e in un’esibizione al karaoke. Il mito degli anni Ottanta ossessiona anche l’improbabile e allucinato rapitore dell’orso, interpretato da Giovanni Ribisi, che si esibisce in un balletto cult davanti a un video di Tiffany. Se la descrizione del rapporto tra John e Ted regala molte scene spiazzanti, allo stesso tempo volgarissime e di un umorismo raffinato, vacilla invece il tentativo di strutturare la trama in maniera più complessa: la svolta del rapimento di Ted da parte di un coetaneo disadattato di John toglie agilità a una narrazione che dà il meglio quando se ne frega di essere strutturata e sfrutta la libertà espressiva e la mancanza di logica come punti di forza e originalità.

Titolo originale: Ted; Regia: Seth MacFarlane; Sceneggiatura: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild; Fotografia: Michael Barrett; Montaggio: Jeff Freeman; Scenografia: Stephen J. Lineweaver; Costumi: Debra McGuire; Musiche: Walter Murphy; Produzione: Universal Pictures, Media Rights Capital, Fuzzy Door Productions, Bluegrass Films, Smart Entertainment; Distribuzione: Universal Pictures International Italia; Durata: 106 min.; Origine: USA, 2012

 


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