Il mio migliore incubo PDF 
Simone Dotto   

Siccome non c’è due senza tre, era forte la tentazione di incasellare Il mio migliore incubo tra le nuove fortune di un cinema francese che da qualche anno a questa parte esporta oltralpe, e con successo, quelle che potremmo chiamare le “commedie degli opposti”. Settentrionali selvatici contro sudisti urbanizzati in Giù al Nord, giovane nero delle periferie contro ricco paralitico dell’alta borghesia parigina in Quasi Amici, e - è il nostro caso - un muratore precario che incontra la frigida gallerista d’arte. Uno schema risaputo, che nella fattispecie si arricchisce di una variante chiasmica sulle rispettive proli: in altre parole, il figlio dei borghesi tutti arte e editoria è un semplicione, mentre quello dell’ignorante cronico una specie di genio, anche se mai verificato: un pretesto, quest’ultimo, funzionale all’incontro e alla convivenza, in casa di lei, dei due personaggi e che andrà a perdersi mano a mano che la trama prende corpo.

Non che sia lecito pretendere chissà quale carica innovativa o rivoluzionaria da prodotti che, come Il mio migliore incubo, sono “medi” per definizione. Al contrario, il pregio delle commedie sopra elencate era stato fino a qui quello di denunciare la buona salute di un’industria cinematografica nazionale capace di sfornare ed esportare pellicole di successo senza necessariamente dilapidare grandi budget o prendere a prestito idee e personalità dal mondo della televisione. Fino a qui, appunto. Perché Il mio migliore incubo è un’eccezione che arriva troppo presto anche per confermare la regola. Nel lavoro e nel percorso di Anne Fontaine si riconoscono i vizi frequenti tra i cinematografari “all’italiana”: la regista di Nathalie… e Coco Avant Chanel viene prestata a un registro umoristico che non le appartiene, e firma un copione dove l’unico elemento che stupisce davvero è la sciatteria della scrittura, dalla sceneggiatura fino ai dialoghi. Come capita anche per molti dei prodotti nostrani, i commenti della stampa incentrati quasi unicamente a descrivere un “film di attori” e le “ottime prestazioni” dei protagonisti (Isabelle Huppert e il caratterista Benoit Polveoorde, dignitosi ma nulla più) servono a tacere di uno script che manca di nerbo, là dove invece proprio il ritmo, o almeno la scorrevolezza, dovrebbero essere i primi ingredienti per una visione brillante.

Senza una storia solida che faccia da traino e senza un vero disegno dei personaggi, resta solo quel che si poteva immaginare già prima di entrare in sala: i contrasti “comici” tra il turpiloquio di Patrick e i modi distaccati di Agathe, l’incontro fatale sotto le lenzuola, lo scontro tra un mondo spiantato ma genuino e un’alta società “sostenuta” ma artificiale. E, ovviamente, le battute. Chissà se anche noi, come Agathe, siamo dei “culi di ghiaccio”, soffocati da troppe sovrastrutture per lasciarsi andare a una sana risata quando ci scappa una parolaccia; o viceversa se è chi sta dietro la macchina da presa che, sottraendo ogni traccia di tridimensionalità ai protagonisti (per non parlare dei comprimari ...), mette in mostra una visione del mondo piatta e fin troppo “mimetizzata” con quella dei personaggi che racconta.

Titolo originale: Mon pire cauchemar; Regia: Anne Fontaine; Sceneggiatura: Anne Fontaine, Nicolas Mercier; Fotografia: Jean-Marc Fabre; Montaggio: Luc Barnier, Nelly Ollivault; Scenografia: Olivier Radot; Costumi: Catherine Leterrier, Karen Muller Serreau; Musiche: Bruno Coulais; Produzione: Ciné@, Maison de Cinema, F.B. Productions, Pathé, M6 Films, Entre Chien et Loup, Artémis Productions, Radio Télévision Belge Francophone, Belgacom, Canal+, Ciné+, M6, Tax Shelter Film Funding, Casa Kafka Pictures; Distribuzione: BIM; Durata: 103 min.; Origine: Francia/Belgio, 2011

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.