Fellini. Dall’Italia alla luna PDF 

Fellini. Dall’Italia alla Luna, curata da Sam Stourdzé, analizza la nascita e lo sviluppo del mito felliniano liberandosi dall’approccio cronologico per avvicinarsi al regista attraverso le sue ossessioni: quelle che lo hanno ispirato, il suo immaginario onirico, le scene, le location e i backstage dei film, l’iperproduzione iconografica della cultura popolare contemporanea. La mostra mette in relazione estratti di film, documenti fotografici, resoconti giornalistici, immagini televisive, disegni, documenti e materiali legati al lavoro del regista e arriva negli spazi del MAMbo nell’anno in cui ricorre il 50° anniversario dell’uscita de La dolce vita con un allestimento completamente rivisto. Dal Jeau de Paume di Parigi – dove è rimasta allestita con grande successo di pubblico fino al gennaio scorso con il titolo Fellini, la grande Parade – l’esposizione approda a Bologna con un diverso titolo e due sezioni del tutto nuove: "La magia del fuori sinc" – curata da Tatti Sanguineti e Roberto Chiesi e dedicata a Fellini e la voce, con numerosi materiali audiovideo – e una carrellata di manifesti originali dei principali film del maestro riminese, provenienti da una collezione privata ed ora acquisiti dalla Cineteca di Bologna.

"Cultura popolare", "Fellini al lavoro", "La città delle donne" e "Invenzione biografica" sono le principali aree tematiche del percorso espositivo, che si caratterizza per il coinvolgente impatto multimediale. All’interno sono visibili oltre 200 fotografie, 50 disegni autografi, 30 postazioni audio-video di cui 12 videoproiezioni, centinaia di documenti, estratti da riviste, locandine, manifesti, diapositive, copertine. Attraversando le sale, i visitatori avranno modo di prendere confidenza con i temi che hanno dato forma al lavoro del Fellini regista e che hanno affascinato il Fellini uomo: il circo, le caricature, i fotoromanzi, la donna nelle sue polimorfe incarnazioni, la ri-creazione della realtà a Cinecittà, l’ambivalenza del sentimento religioso, l'immaginazione che sfida la realtà, la psicanalisi e il sogno, la relazione con i media, la fascinazione per le riviste illustrate, il rifiuto per la televisione, l’invenzione delle parole. Particolare spazio è riservato alle immagini in movimento messe in rapporto dialettico con le immagini fisse: una serie di schermi e proiezioni presentano estratti e montaggi di lavori di Fellini, accanto a nastri di prova, scene tagliate, filmati e cinegiornali dell’epoca.

Strettamente correlata all’esposizione al MAMbo, la rassegna cinematografica curata dalla Cineteca di Bologna proporrà oltre ai film sceneggiati e diretti dal maestro riminese, anche pellicole di registi che si sono ispirati al suo lavoro. Tutto sugli schermi del Cinema Lumière per approdare al gran finale nel mese di luglio sul grande schermo tradizionalmente allestito in Piazza Maggiore. Una serie di incontri con personaggi del mondo della cultura e del cinema che con Fellini hanno lavorato o sono stati influenzati dalla sua opera animerà i quattro mesi della manifestazione, a cominciare dal 27 marzo con la partecipazione di Sergio Rubini che sarà presente al MAMbo e successivamente al Cinema Lumière con Intervista (Italia, 1987) di Federico Fellini.

A inaugurare l’esposizione al MAMbo mercoledì 24 marzo ci saranno due ospiti d’eccezione: il regista Emir Kusturica, che in Fellini ha sempre trovato uno dei propri maggiori referenti cinematografici, e Sergio Zavoli, che del regista riminese è stato amico fraterno. Dalle ore 19 alle 22 la mostra sarà aperta per il pubblico in via straordinaria, e alle ore 22, al Cinema Arlecchino (via Lame, 57), partirà ufficialmente anche la retrospettiva cinematografica con la proiezione di Amarcord (Italia-Francia/1973) di Federico Fellini, che verrà introdotta dallo stesso Emir Kusturica (accesso per il pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili). 

Informazioni
www.cinetecadibologna.it/areastampa

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