Super PDF 
Pietro Sannino   

Non basterebbe un corposo studio sociologico sulla sceneggiatura di questo film per riuscire a coglierne le reali intenzioni. Frank D'arbo, che viene qui interpretato da Rainn Wilson (tipico volto da loser), è il mite e mediocre cuoco di un fast food, il cui unico motivo di vanto è il matrimonio con la bellissima Sarah (una Liv Tyler a dir la verità abbastanza appesantita, e non solo nella recitazione), la quale, tuttavia, si lascia plagiare dal fascinoso Jacques (Kevin Bacon, qui uno spacciatore sottile nei modi quanto senza scrupoli nel fine) e scappa di casa. Frank piomba così in uno stato di acuta depressione e, in seguito a una visione a sfondo mistico, decide di diventare un supereroe, con intenzioni più che nobili – liberare la città dal crimine e salvare la moglie –, ma con risultati alquanto dubbi, specie sotto il profilo etico. Si chiamerà Saetta Purpurea. Iconcina altrettanto immorale del film, la commessa di un negozio di fumetti interpretata da Ellen Page (Juno, Inception), che diventa la spalla schizoide del protagonista, dandosi il nome di Saettina.

James Gunn (che ha già diretto l'horror-splatter Slither) fa sfoggio di una notevole voglia di impressionare lo spettatore, facendo uso di ogni mezzo a sua disposizione. Lo fa con l'impatto visivo degli inserti grafico-onomatopeici, sul modello della serie-tv di Batman, con il sangue che scorre a catini, come nei film di Robert Rodriguez, con un tipo di violenza gratuita di quelle più insane. La commedia demenziale USA degli ultimi tempi, specie nelle opere dei "Frat Pack" (così è stato battezzato dallo USA Today il gruppo di comici dei quali fanno parte, tra gli altri, Ben Stiller, i fratelli Wilson e Will Ferrell), ha abituato il pubblico a una risata spesso figlia di dialoghi ai limiti della logica, nei quali si rispecchia l'animo di personaggi spesso frustrati, decisamente caricaturali, in effetti troppo stupidi per essere reali. Super sembrerebbe agganciarsi a questo filone, salvo per l’intento dichiarato dallo stesso regista di voler realizzare un film da vedere come un vero e proprio hero movie più che come una commedia, e che ha però come tratto distintivo quello di esibire nelle vesti di protagonista un supereroe incollato addosso a un personaggio insolito per il genere. Siamo di fronte a un opera dai contenuti complessi, a dispetto della natura low budget della realizzazione e dalle scarse pretese di incasso al botteghino. La sceneggiatura, ad esempio, è irta di personaggi dal carattere complesso, di situazioni dalla difficile lettura, di dialoghi che stanno in bilico tra il nonsenso e l'alta morale, senza contare i risvolti drammatici inseriti nel finale. Come se non bastasse, c’è un protagonista che lotta contro il crimine come risposta alle sue fissazioni cristiano-fondamentaliste, che lo portano ad alzare il livello di scontro ricorrendo a mezzi sempre più violenti, e finendo col tramutarsi in qualcosa di peggiore dei criminali che ha deciso di castigare. Sembra farlo più per placare le umiliazioni subite in vita che per un genuino desiderio di giustizia in termini assoluti, a sottolineare l'intento di Gunn di costruire una sorta di divertente metafora sugli effetti che producono sul pubblico americano cattolico i sermoni manichei dei tanti pastori estremisti in onda sulle reti televisive a stelle e strisce, con le dovute esagerazioni del caso. Tutto ciò a voler dire: "ogni epoca ha l’eroe che merita". Si potrebbe quasi ipotizzare, forzando l'interpretazione, che il film non sia altro che una mega-allucinazione dell'autore, il che lo porterebbe di forza nella nutrita fila dei cineasti visionari in stile Tim Burton e Terry Gilliam, ma in scala decisamente ridotta se parliamo di talento.

In definitiva, il film sarà un b-movie dal successo che maturerà col passaparola dei nerd cinefili più accaniti, forse diventerà un cult alla pari de Il vendicatore tossico. Non è forse questa l'intenzione degli autori? Smentirci sarà difficile, a quanto pare…

TITOLO ORIGINALE: Super; REGIA: James Gunn; SCENEGGIATURA: James Gunn; FOTOGRAFIA: Steve Gainer; MONTAGGIO: Cara Silverman; MUSICA: Tyler Bates; PRODUZIONE: USA; ANNO: 2010; DURATA: 96 min.

 


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