Basilicata, questa sconosciuta. Eppure, come urla a gran voce Rocco Papaleo nei primi minuti del film che segna, accanto alla lunghissima e fortunata carriera attoriale, il suo esordio alla regia, “La Basilicata esiste!!”. Prima che un tributo d'amore, Basilicata coast to coast è una dichiarazione d’esistenza in vita che l’attore/regista firma rispetto alla terra che gli ha dato i natali. “Snobbata perfino dalla mafia”, questa terra dal paesaggio ostile eppure meraviglioso diventa l’oggetto perfetto cui guardare con la giusta dose di ironia e di malinconia.
Papaleo immagina un road movie nostrano in cui una band musicale, formata da bizzarri individui, attraversa a piedi la distanza tra una costa all’altra della Basilicata per raggiungere Scanzano Jonico, dove si svolgerà Scanzonissima, festival a cui hanno l’“onore” di partecipare. Si tratta in realtà di un viaggio di pochi giorni, vista l’area piuttosto limitata di questa curiosa regione italiana, ma tanto basterà, come da manuale, a cementare amicizie, far interrogare i personaggi sulla loro identità e, in qualche caso, a trovare l’amore. A capo del gruppo c’è lo stesso Rocco Papaleo, professore con sogni da cantautore, che condivide la sua passione con il giovane Paolo Briguglia e il contrabbassista, muto per scelta, Max Gazzè. A completare la truppa un attore in crisi, interpretato da Alessandro Gassman. Lo scalcagnato clan, alle prese con donne disinibite a due passi dal matrimonio e briganti locali a cavallo che indossano caschi da moto, affronta un viaggio che ben presto si rivelerà terapeutico per tutti loro, compresa la partenopea Giovanna Mezzogiorno, giornalista figlia di un politico, che ai favori di papà preferisce un giornaletto parrocchiale
Papaleo fotografa un paesaggio dai sapori arcaici, a cui guarda se non con estro quantomeno con la capacità di sottolinearne bellezze e contraddizioni, innescandovi risvolti ironici, come nel caso di certa statuaria religiosa. Il regista ci racconta, in fondo, paesaggi già visti e amati da Pasolini o da Mel Gibson, esaltandone il ruolo in un tessuto comico, ma senza eccessi. Siamo lontani dalle commedie alla Pieraccioni, in cui da sempre siamo abituati a vedere Papaleo. L’attore disegna il suo ruolo e quello degli altri personaggi senza derive macchiettiste e, seppur i momenti maggiormente intimisti siano diretti con risultati forse più titubanti, il film trova comunque una sua strada originale, all’insegna dell’autenticità del progetto che coinvolge positivamente l’attore in prima persona. Senza pretese, come una canzonetta apparente frivola sulle gioie del panino con la frittata, né ansie autoriali o derive caciarone, il film riesce a raccontare quello che è un viaggio dell’anima, al cuore dei personaggi e dei paesaggi che attraversano.
TITOLO ORIGINALE: Basilicata coast to coast; REGIA: Rocco Papaleo; SCENEGGIATURA: Valter Lupo, Rocco Papaleo FOTOGRAFIA: Fabio Olmi; MONTAGGIO: Christian Lombardi; MUSICA: Francesco Liotard; PRODUZIONE: Italia; ANNO: 2010; DURATA: 105 min.
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