Approda nelle sale italiane Sangue facile di Zhang Yimou, dopo il passaggio al 60esimo Festival di Berlino. Conosciuto con il titolo internazionale di A Woman, A Gun and A Noodle Shop, il film è il remake del noir d’esordio Blood Simple dei fratelli Coen, traslato nell’area desertica del Gansu, nella Cina occidentale, alla fine del Seicento.
L’avaro proprietario di un negozio di noodles (i tipici spaghetti orientali), Wang (Dahong Ni), vessa la giovane e piacente moglie (interpretata da Ni Yan), che cerca conforto nelle braccia dell’inserviente Li (Xiao Shen-Yang). Stanca di subire le angherie del marito, la donna medita di eliminarlo acquistando una pistola da un mercante persiano. Dopo aver scoperto l’adulterio e le intenzioni omicide della consorte, grazie anche alle informazioni passate da un altro dipendente, l’ottuso Zhao (Ye Cheng), Wang decide di ingaggiare il soldato Zhang (Honglei Sun) per sbarazzarsi di moglie e amante in un solo colpo. I piani e gli schemi dei protagonisti verranno però sconvolti dalla sete di denaro e di ricchezza che li anima, scompaginati dai voleri di un destino imbizzarrito che ama prendersi gioco di loro.
Aspramente criticato in patria per questo lavoro così lontano dall’afflato epico e drammatico dei suoi precedenti film, Zhang Yimou realizza una commedia nera sulle debolezze umane dai toni farseschi e parodistici, imbevuta della tradizione teatrale orientale così come del genere slapstick, ben evidente nel rapporto tra i movimenti dei personaggi e gli spazi del negozio-abitazione in cui avvengono molte delle azioni decisive. Sia che si tratti di girare in interni, con sequenze buie e claustrofobiche, o in esterno, inquadrando scenari desertici dalla bellezza mozzafiato - che assumono i colori del west americano -, Zhang Yimou non rinuncia mai alla sua raffinatezza formale e a soluzioni estetiche e registiche accurate, come dimostrano la scena della preparazione dei noodles e la scelta dei colori sgargianti per i costumi dei protagonisti. Il suo Sangue facile resta fondamentalmente un divertissement che punta il dito contro la stupidità e l’ingordigia degli uomini e soprattutto contro la violenza - psicologica e fisica - che questi spesso impongono alle donne, mogli e non solo. A deludere sono però i caratteri eccessivamente monodimensionali dei personaggi e una comicità forse un po’ troppo grossolana.
Titolo originale: San qiang pai an jing qi; Regia: Zhang Yimou; Sceneggiatura: Shi Jianquan, Shang Jing; Fotografia: Zhao Xiaoding; Montaggio: Meng Peicong; Produzione: Beijing New Picture Film Co., Film Partner International; Distribuzione: 01 Distribution; Durata: 95 min.; Origine: Cina/Hong Kong, 2009
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