È stato un festival intriso di corrispondenze il Biografilm Festival 2010, che ha scelto la pluralità di mezzi e di linguaggi espressivi come propria cifra distintiva. Non solo cinema, quindi, ma anche media, fumetto, musica e letteratura. Giunto alla sua sesta edizione, la kermesse ha registrato un consenso record, superando le 30mila presenze tra gli eventi culturali svoltisi nelle sale della Cineteca bolognese e gli eventi collaterali che hanno animato il Biografilm Village nell’area della Manifattura delle arti. La rassegna, impegnata ad offrire una panoramica delle migliori biografie di livello internazionale e dei più interessanti e suggestivi racconti di vita sia italiani che stranieri, si è strutturata come sempre attorno a focus specifici, dedicati a personaggi che, per quanto hanno saputo lasciare in eredità al mondo, meritano un ulteriore approfondimento. Quest’anno i protagonisti sono stati John Lennon, Fabrizio De André, il professore d’Italia Alberto Manzi, Peter Sellers e le sorelle Angela e Luciana Giussani, creatrici di Diabolik.

Il tema dominante dell’edizione è ben esemplificato dal titolo stesso che la accompagna, “Italia 60. Il bello, il boom, La Dolce Vita”, ossia l’esplorazione della cultura e della creatività italiane degli anni Sessanta, periodo storico che può essere definito come un vero e proprio spartiacque per il nostro Paese, che viveva in quegli anni il boom economico, catalizzatore di tutta una serie di cambiamenti epocali nel costume e nello stile di vita. Oltre 80 gli ospiti che hanno raggiunto Bologna per il festival, tra questi Yangzom Brauen, madrina della rassegna, il celebre documentarista John Scheinfeld, Michael Palin dei Monty Phyton, Mario Monicelli, Cristiano De André, e soprattutto il mitico sceneggiatore americano Charlie Kaufman, che ha ritirato il premio Lancia Celebration of Lives per i grandi  narratori. Dopo essere stato corteggiato fin dal primo anno di vita del Biografilm da Andrea Romeo, direttore artistico della manifestazione, lo sceneggiatore di Eternal Sunshine of the Spotless Mind è finalmente giunto in carne ed ossa a Bologna per guidare gli spettatori nei meandri dei suoi originali universi narrativi.

Non era presente di persona, ma in una breve video-intervista, l’altro vincitore del Lancia Celebration of Lives, Clint Eastwood, che ha prima di tutto ricordato con simpatia e un pizzico di nostalgia l’esperienza vissuta sui set dei film diretti da Sergio Leone e le iniziali difficoltà di comprensione linguistica tra i due, costretti a comunicare a gesti. Il regista premio Oscar ha poi sottolineato come il genere biografico l’abbia sempre interessato e coinvolto, come dimostrano anche gli ultimi Changeling e Invictus, soprattutto per il valore storico e umano che può assumere il racconto cinematografico di una vita realmente vissuta. Non è un caso, allora, che il prossimo progetto del cineasta sia un altro biopic, che si concentrerà su una delle figure più enigmatiche e potenti della storia americana, Edgar J. Hoover, con tutta probabilità interpretato da Leonardo DiCaprio. Ed è proprio citando questo film che Clint Eastwood si congeda dal pubblico italiano, lasciando trapelare una sorta di promessa: una visita al Biografilm 2011. Una promessa che, se rispettata, rappresenterebbe davvero un successo notevole per la kermesse bolognese, soprattutto nella prospettiva di aumentare la dimensione degli spazi adibiti al festival.

Passando ai premi, il Lancia Award è stato assegnato dalla giuria del festival a Big River Man di John Maringouin, mentre il Best Life Award, attribuito al miglior racconto biografico, è andato a El Ambulante di Adriana Nidia Yurcovich, Eduardo de la Serna e Lucas Marcheggiano. Il riconoscimento del pubblico, per quanto riguarda la selezione ufficiale, se l’è aggiudicato Coming Back for More di Willem Alkema, mentre per la sezione Biografilm 2010 dedicata alla grandi anteprime, il favore degli spettatori è andato al director’s cut di Mr. Nobody di Jaco Van Dormael, presentato in anteprima internazionale (si ricorda che la prima versione della pellicola ha partecipato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia). Infine, l’Audience Award per Biografilm Italia è stato attribuito a L’abito e il volto, incontro con Piero Tosi di Francesco Costabile.

Tra le opere in programma, My Son, My Son, What Have You Done, incontro tra il produttore David Lynch e l’autorialità di Werner Herzog che si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto; L’épine dans le coeur (2009) di Michel Gondry, documentario intimo e personale che il regista di Eternal Sunshine of the Spotless Mind ha voluto incentrare sulla figura della zia Suzette, per quarant'anni insegnante nelle scuole elementari dei paesi di montagna delle Cevenne; il documentario Marilyn, dernières seance (2008) di Patrick Jeudy, sul controverso rapporto tra la star Marilyn Monroe e il suo psicoanalista Ralph Greenson; e, infine, il documentario Genius Within: The Inner Life of Glenn Gould (2009) diretto da Michèle Hozer e Peter Raymont, che ripercorre partendo da materiali inediti l’esistenza, densa di chiaroscuri, di uno dei più leggendari pianisti della storia, il canadese Glenn Gould, scomparso nel 1982 a soli cinquant’anni a causa di un ictus.