Svoltasi al Cinema Massimo dal 17 al 24 ottobre, la sesta edizione del Festival Cinemambiente ha confermato l'annuale appuntamento torinese come uno dei più interessanti dell'intero panorama nazionale.
Sorretto da una programmazione di tutto valore, il Festival ha proposto un calendario fitto di proiezioni, mescolando l'inedito alla riproposizione di opere di grandi autori quali Nikita Mikhalkov, Aki Kaurismaki e Vittorio De Seta, illustri ospiti della rassegna.
Da segnalare inoltre, la retrospettiva sulle Immagini del Cinefiat 1909-2003 e la nuova sezione Panorama, vetrina per un fuori concorso con sprazzi interessanti, tra cui Chi è Olham, esperimento digitale e sotterraneo prodotto dal collettivo torinese Agifilm.
Premio Oscar nel 1994 con il bellissimo Il sole ingannatore, il regista russo Mikhalkov ha presentato il film L'autostop (Elegia russa), commissionato dalla Fiat nel 1990 per il lancio della Tempra, mentre il finlandese Kaurismaki ha portato con sé il nuovissimo Moro no Brasil, un road movie di oltre 4000 chilometri a ritmo di samba e bossa nova, che sviscera con passione la multiculturalità della musica brasiliana.
Premio alla carriera, invece per Vittorio De Seta, tra i più importanti documentaristi italiani e presente in occasione della proiezione di Dedicato ad Antonio Uccello (Italia 2002), accorato omaggio all'omonimo antropologo siciliano, studioso appassionato di tradizioni popolari.
Vincitore della sezione lungometraggi (senza dubbio la più interessante e meritevole per le opere proposte) il film Dans Grozny Dans dell'olandese Jos de Putter, che narrando la quotidianità di una compagnia di giovani ballerini ceceni in tourné per l'Europa, mostra senza moralismo o compiacimento la straziante e assurda realtà dell'occupazione russa in Caucaso.
Da segnalare anche il curatissimo Balseros degli spagnoli Carles Bosch e Josep Domenech, un lavoro durato anni che racconta l'epopea, a metà tra il sogno di una vita migliore e la spietata realtà del sistema americano, di sette cubani in fuga dalla loro isola con mezzi di fortuna.
Sempre nella sezione lungometraggi merita una menzione Aste-e del regista rumeno Thomas Ciulei. Ambientato nella piccola città di Sulina, alla foce del Danubio, il film narra (con largo abuso di nonsense e di humour nerissimo) della povertà quasi totale dei suoi abitanti, lontani dal mondo civilizzato e nostalgici del decaduto Ceausescu.
Gli altri premi sono andati al francese Merwan Chabane con Biotope (Francia 2002), Miglior Cortometraggio, e al belga Jean-Paul De Zaeytijd con Cinema Soleil (Belgio 2002), Miglior Documentario. Per il concorso Cinema Italiano vince Paolo Pisanelli con il suo Don Vitaliano (Italia 2002), mentre la giuria giovani, ha premiato Filmame (Spagna 2002), dello spagnolo Eduardo Soutullo Garcia come Miglior Documentario.
Appuntamento dunque all'anno prossimo, in cui Cinemambiente presenterà Immagini dal Po, una sezione dedicata al cinema italiano sviluppatosi intorno al nostro più grande fiume, che prevede anche un concorso che premierà il miglior cortometraggio sul tema.
La retrospettiva sarà dedicata al genio canadese David Cronenberg, presente a Torino in occasione della pubblicazione di un libro sul suo cinema
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