La retrospettiva Il cinema di Werner Herzog prosegue al Cinema Lumière fino a sabato 24 novembre, con venticinque tra corto e lungometraggi (la maggior parte dei quali in versione originale con sottotitoli italiani), spaccato significativo di una filmografia imponente, da scoprire e riscoprire, testimonianza di una fenomenale energia creativa, di una personale portentosa curiosità verso il mondo e gli uomini. Il cinema come estasi, furore, un pellegrinaggio nel paese del silenzio e dell’oscurità, una ballata sul fondo degli abissi. A quasi cinquant’anni dall’esordio quella di Werner Herzog è una voce unica, libera, potente, su cui gli anni sembrano non pesare. Herzog è un umanista che si misura con le grandi questioni del mondo, che da tempo ha rinunciato alle forme narrative tradizionali (fiction? documentario?), che si è posto al di fuori della norma produttiva, che racconta storie e produce sguardi assolutamente originali.
Sabato 17 novembre
Ore 18
KINSKI – IL MIO NEMICO PIÙ CARO (Mein liebster Friend-Klaus Kinski, GB-Germania-Finlandia-USA/1999) di Werner Herzog (95’)
Il regista tedesco ripercorre il suo legame professionale e personale con Klaus Kinski otto anni dopo la sua morte. Il risultato è un tributo a un attore che lo stesso Herzog definisce selvatico, animalesco, primitivo, folle. Continue alternanze di amore e odio tra passato e presente, complimenti e abbracci si contrappongono a insulti e offese, e per lo spettatore tutto avviene senza mai dimenticare una frase che Herzog dice a Kinski: “Il film è più importante dei nostri sentimenti personali, ed è più importante di noi stessi”.
Versione originale con sottotitoli italiani
Ore 20.15
AGUIRRE, FURORE DI DIO (Aguirre, der Zorn Gottes, RFT-Perù-Messico/1972) di Werner Herzog (100’)
Il film che segna l’inizio del sodalizio tra Herzog e Klaus Kinski. Il primo ricorda di aver scritto la sceneggiatura del film di getto, in due giorni e mezzo. La storia è quella di Lope de Aguirre, riadattata, quasi sognata. El Dorado, la foresta, il Rio delle Amazzoni. Come sempre: storie e imprese spinte ai limiti, fino alla follia. Osservate lo sguardo di Kinski. Gli occhi fuori dalle orbite. Non c’è altro da capire.
Versione originale con sottotitoli italiani
Ore 22.15
COBRA VERDE (RFT-Ghana/1987) di Werner Herzog (110’)
“Kinski, il volto contratto nella solita smorfia ammazza-obiettivo, davanti a un paesaggio desertico su cui volteggiano gli avvoltoi. Kinski, nero di fango come un dannato dantesco, confuso in un’orda di sottoproletari coatti. [...] Kinski, immerso nell'oceano fino a mezza gamba e in fondo l’orizzonte oltre il quale matura il destino. Klaus Kinski, ovvero Francisco Manoel Da Silva, bandito e mercante di schiavi” (Tullio Kezich).
Versione originale con sottotitoli italiani
Domenica 18 novembre
Ore 20.30
NOSFERATU, IL PRINCIPE DELLA NOTTE (Nosferatu, Phantom der Nacht, RFT-Francia/1979) di Werner Herzog (107’)
Klaus Kinski è il Conte Dracula, Isabelle Adjani interpreta Lucy mentre Bruno Ganz è il suo promesso sposo Jonathan Harker. C’è anche l’artista Roland Topor (Renfield), una troupe di sedici persone e un budget minimo. Affrontare il Nosferatu di Murnau significa per Herzog confrontarsi con “il miglior film mai realizzato in Germania”. Buona parte delle riprese sono girate in Olanda, a Delft (con la benedizione di Vermeer) e poi a Schiedam (qui a benedire è invece Santa Lydwina), dato che il sindaco di Delft rifiuta il permesso alla produzione di girare lì la scena con undicimila roditori. Follie di Herzog. Del film esistono due diverse versioni, una girata in tedesco e l’altra in inglese, con leggere differenze sia nella colonna visiva che nei dialoghi. Durante la serata verranno messe a confronto alcune sequenze.
In collaborazione con Ripley’s Film
22.30
FATA MORGANA (RFT/1970) di Werner Herzog (79’)
La musica dei Popol Vuh, i miraggi del Sahara. Pensato inizialmente come un film in cui la voce off avrebbe narrato di un mondo fantascientifico accompagnato dalla immagini del deserto. E, in effetti, Fata morgana è un film di fantascienza. E i suoi panorami (Sahara, Kenya, Tanzania) finiscono con il somigliare a un pianeta alieno, simili ad un approdo su Marte.
Al termine incontro con lo psicoterapeuta Fabio Bruno (Società Italiana di Psicodramma Analitico)
Lunedì 19 novembre
Ore 18
LA GRANDE ESTASI DELL’INTAGLIATORE DI LEGNO STEINER (Die groβe Ekstase des Bildschnitzers Steiner, RFT/1974) di Werner Herzog (45’)
Documentario su Walter Steiner, fuoriclasse svizzero del salto con gli sci. Herzog, che da giovane aveva praticato lo stesso sport, mette in scena una sorta di regia totale, sottolineata dalla sua presenza fisica come intervistatore, presentatore dell'azione, voce off: “Vorrei essere completamente solo al mondo. Io, Steiner e nessun altro essere vivente intorno... Allora finalmente non avrei più paura”.
Versione originale con sottotitoli italiani
precede
LA SOUFRIÈRE (La Soufrière – Warten auf eine unausweichliche Katastrophe, RFT/1977) di Werner Herzog (31’)
A Herzog giunse la notizia che un’isola del pacifico, Guadalupa, stava per essere distrutta dall’eruzione di un vulcano e che un solo uomo si era rifiutato di lasciare la propria casa. Con sprezzo del pericolo, si precipitò sul luogo ed effettuò queste riprese. Non ci fu alcuna eruzione e il film diventò la “cronaca di una catastrofe inevitabile che non ha avuto luogo”.
Martedì 20 novembre
Ore 17.30
I MEDICI VOLANTI DELL’AFRICA ORIENTALE (Die fliegenden Ärzte von Ostafrika, RFT/1969) di Werner Herzog (45’)
Un lavoro eseguito su commissione per conto del Flying Doctors Service. Soccorso aereo: i medici piovono dal cielo. Partono da Nairobi per giungere nei punti più impervi dell’Africa. Alcuni inconvenienti: dove atterrare? Come? E soprattutto, come spiegare ad una popolazione abituata a rituali, virtù animistiche, i benefici di una semplice fialetta di penicillina.
a seguire
KALACHAKRA, LA RUOTA DEL TEMPO (Wheel of Time, Germania-GB-Francia-Italia/2003) di Werner Herzog (80’)
Kalachakra è un rito buddista di iniziazione, ‘la ruota del tempo’ appunto. Una specie di approdo a una forma di illuminazione, raggiunta attraverso un movimento circolare intorno a un mandala colorato. Diviso in tre parti, il film mostra tre modi diversi di intendere questa cerimonia. In India, nel tempio Mahabodhi a Bodh Gaya, in cui il Buddha ebbe la sua vera illuminazione; in Tibet in cui ferventi pellegrini giungono sulle aspre pendici del monte Kailash; infine a Graz, in Austria, in una comunità buddista alla presenza del Dalai Lama.
Versione originale con sottotitoli italiani
Ore 22.15
SEGNI DI VITA (Lebenszeichen, RFT/1968) di Werner Herzog (87’)
Ispirandosi al romanzo di Achim von Arnim, Il folle invalido di Fort Ratonneau, Herzog sposta l’azione dalla Prima alla Seconda guerra mondiale, in Grecia. Il sodato tedesco di cui seguiamo le sorti si chiama Stroszek. La bellezza del panorama ellenico, la follia improvvisa. I fuochi di artificio che esplodono in cielo.
precede
ULTIME PAROLE (Letzte Worte, RFT/1967) di Werner Herzog (13’)
In un certo senso una costola di Segni di vita. Due giorni di riprese a Creta, e poi sull’isola di Spinalonga. Un vecchio musicista imbraccia una cetra e racconta la sua scelta di non lasciare l’isola, ultimo abitante di questo famoso lebbrosario.
Versione originale con sottotitoli italiani
Mercoledì 21 novembre
Ore 17.30
ANCHE I NANI HANNO COMINCIATO DA PICCOLI (Auch Zwerge haben klein angefangen, RFT/1970) di Werner Herzog (96’)
Film dal tono grottesco. Un gruppo di detenuti, o di ospiti di un centro di rieducazione distrugge ogni cosa, assediando il direttore. Herzog dichiara di aver visto Freaks di Tod Browning solo in seguito. Dobbiamo credergli?
precedono
ULTIME PAROLE (Letzte Worte, RFT/1967) di Werner Herzog (13’)
In un certo senso una costola di Segni di vita. Due giorni di riprese a Creta, e poi sull’isola di Spinalonga. Un vecchio musicista imbraccia una cetra e racconta la sua scelta di non lasciare l’isola, ultimo abitante di questo famoso lebbrosario.
Versione originale con sottotitoli italiani
PROVVEDIMENTI CONTRO I FANATICI (Maßnahmen gegen Fanatiker, RFT/1968) di Werner Herzog (12’)
Uno dei film più curiosi e anomali di Herzog. Sarebbe forse piaciuto a Nietzsche. Interviste a fantini e a gente comune: come proteggere i cavalli dai fanatici?
Versione originale con sottotitoli italiani
Ore 20
NEL PAESE DEL SILENZIO E DELL'OSCURITÀ (Land des Schweigens und der Dunkelheit, RFT/1971) di Werner Herzog (85’)
Sempre alle prese con progetti impossibili, nel 1971 Herzog filma sordo-ciechi in Baviera. Segue le vicende di una donna, Fini, priva della vista e dell'udito dalla nascita. Si susseguono immagini in bianco e nero e a colori, mentre la donna ricorda quanto le è accaduto con una stupefacente lucidità. Su una panchina due donne comunicano tramite alcuni gesti: efficacia del tocco, la mano nella mano. La sfida è dunque quella di filmare qualcosa che allo spettatore sembra sfuggire. Cosa sente un cieco? E un sordo? E cos’è che arriva a noi spettatori?
Versione originale con sottotitoli italiani
precede
LA DIFESA ESEMPLARE DELLA FORTEZZA DI DEUTSCHKREUTZ (Die Beispiellose Verteidigung der Festung Deutschkreuz, RFT/1966) di Werner Herzog (15’)
“Una satira dello stato di guerra e pace e delle assurdità che ispira”. Quattro ragazzi entrano nel castello di Deutschkreutz e vi trovano divise militari della seconda guerra mondiale. Iniziano a impersonare soldati...
Versione originale con sottotitoli italiani
Sabato 24 novembre
Ore 20
ANCHE I NANI HANNO COMINCIATO DA PICCOLI (Auch Zwerge haben klein angefangen, RFT/1970) di Werner Herzog (96’)
Film dal tono grottesco. Un gruppo di detenuti, o di ospiti di un centro di rieducazione distrugge ogni cosa, assediando il direttore. Herzog dichiara di aver visto Freaks di Tod Browning solo in seguito. Dobbiamo credergli?
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Andrea Ravagnan
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