Valérie - Diario di una ninfomane PDF 
Pietro Salvatori   

Valérie - Diario di una ninfomane è esattamente il contrario di quello che vorrebbe essere. Si guarda a questo rovesciamento di senso della storia e delle sue declinazioni quasi con tenerezza, tanto è imbarazzante. Il film, dalla Spagna con furore, è piombato nel bel mezzo dell’italica insipienza e pochezza d’argomenti deleteriamente appetitosi, presentandosi con un poster, poi censurato (anche se con stile), che ha fatto incuriosire il pubblico più pruriginoso (per la cronaca, una donna dai fianchi alle ginocchia che infila inequivocabilmente una mano dentro le mutandine di pizzo nere). Salvo poi scandalizzare, per l’avvenuta censura, i soliti gruppettari, latori ultimi del lecito e del consentibile che, più che stigmatizzarne l’oscuramento in sé, hanno iniziato ad urlare all’attentato alla laicità distrutta dalla solita papalina di turno del paese bigotto e via discorrendo.

Tanto clamore, e tanta pubblicità gratuita. Il refrain con il quale la storia di Valérie arriva alle orecchie è quella di una donna che si sente ingiustamente discriminata per i suoi appetiti sessuali. Al contrario degli uomini, la cui facoltà di esorcizzare e di ridere sopra le proprie pulsioni è socialmente e moralmente molto più accettabile.

Il film, in effetti, non scherza nel palesare e nel declinare per immagini tali pulsioni, e la censura agli under 14 appare ragionevole se si pensa alle tante scene di sesso e di nudo che riempiono una buona metà della pellicola, ma anche a situazioni e temi che richiederebbero tutt’altro tatto nell’essere maneggiati. Tuttavia, l’assunto generale della pellicola viene, a livello di senso comunicativo, totalmente ribaltato. La povera Valérie, alla quale presta il corpo una disinibita Belén Fabra, viene presentata come una donna bidimensionale, priva di profondità, che non conosce orizzonte alternativo a quello del sesso. Al punto da arrivare a chiedere lumi alla nonna sulla di lei vita sessuale. L’articolazione delle sequenze rimanda ad una Valérie che probabilmente non era nella mente degli autori, né del regista, conferendole lo spessore di una donna che affronta le cose come capitano, priva del tutto di quelle sfaccettature che rendono denso un personaggio femminile ben costruito. Il segreto da cogliere fra le righe sembra unicamente quello di accontentarsi pacificamente di una vita sessuale che è tanto più appagante quanto più priva di problematicità e di ripensamenti.

Una sceneggiatura approssimativa (se non a tratti ridicola) mina ulteriormente una pellicola che non riesce ad andare al di là della fisicità che mette in scena, potenzialmente latrice, soprattutto nelle generazioni più giovani, di un messaggio inverso a quello del quale programmaticamente si era fatta carico.

TITOLO ORIGINALE: Diario de una ninfómana; REGIA: Christian Molina; SCENEGGIATURA: Cuca Canals; FOTOGRAFIA: Javier G. Salmones; MONTAGGIO: Luis de la Madrid; MUSICA: Roque Baños; PRODUZIONE: Spagna; ANNO: 2008; DURATA: 95 min.

 


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