Ex Drummer PDF 
Matteo Marelli   

Essere punk vuol dire essere un fottuto figlio di puttana, uno che ha fatto del marciapiede il suo regno, un figlio maledetto di una patria giubilata dalla vergogna della Monarchia, senza avvenire e con la voglia di rompere il muso  al suo caritatevole prossimo.
(Johnny Rotten)

L'impressione è che Koen Mortier, regista e sceneggiatore di Ex Drummer, per realizzare il film non abbia attinto solamente dal romanzo di Herman Brusselmans, ma anche dalla vicenda produttiva dei Sex Pistols. Dries, lo scrittore che dall'alto del parnaso decide di calarsi nelle bruttezze della vita per fare di questa materia il romanzo su cui ipotecare la propria carriera letteraria, rimanda a mente la figura di Malcolm McLaren, l'impresario musicale che stette a monte del progetto Sex Pistols, che costruì la propria fortuna lucrando sulla rabbia dei giovani emarginati. Così come è possibile identificare McLaren nel personaggio di Fagin, l'ebreo privo di scrupoli che nell'Oliver Twist di Dickens sfruttava giovani e spregiudicati teppisti, lo stesso può essere fatto nei riguardi di Dries, cinico burattinaio, che vede nei tre handicappati che gli si pongono dinanzi, chiedendogli di entrare a far parte del loro gruppo musicale, un interessante spunto narrativo per il suo prossimo libro. Al lavoro di Mortier va riconosciuto il merito di riuscire a restituire, in parte, l'attitudine punk come rigetto di tutti i valori, rifiuto di ogni condizionamento, come assoluto disprezzo della morale e della vita in generale, presa d'atto e reazione ultima ad un senso di vuoto epocale. I tre musicisti, disagiati, con le loro esistenze precarie, con alle spalle situazioni familiari compromesse, e ansiosi di sfogare la loro rabbia e le loro frustrazioni, esprimono quel "no future" che era slogan e simbolo del movimento. Un concetto rimarcato anche visivamente attraverso la trovata registica di presentarci questi personaggi come se si stessero muovendo all'indietro. Nelle loro oltraggiose esibizioni, con ostentato analfabetismo musicale, urlano a squarciagola un nichilismo e un'ostilità quasi animalesca.

Un primo problema, tuttavia, è che il regista deforma i suoi personaggi fino all'eccesso, disumanizzandoli. L'effetto shock sembra essere cercato in maniera troppo programmatica, si indugia con un compiacimento fine a se stesso su soluzioni grandguignolesche, tutto ciò che può risultare come scorretto è puntualmente e astutamente mostrato: scene di stupro, sodomia, vomito, morti infantili, evirazioni, omicidi. Mortier, poi, nel mettere in scena questa galleria di orrori, di eccessi, di sangue senza causa, non rende giustizia alle potenzialità di una colonna sonora che potrebbe essere bella e potente, ma che non riesce a deflagrare. Si ritrova tra le mani musiche composte da artisti del calibro di Arno, Millionaire, Flip Kowlier e Guy Van Nueten, a cui si aggiungono Funeral Dress, Lightning Bolt, Devo, Mogwai e Isis, ma ciò che ne vien fuori è una cacofonia rabbiosa ed inutile, sporca, dura, cupa e opprimente. L'altro problema riguarda l'estetica adottata per la messinscena. Stando alle dichiarazioni del regista, Ex Drummer è un esperimento musicale, un'opera punk. Ciò che del punk manca è però la cruda essenzialità. Giovanni Lindo Ferretti, voce dei CCCP - Fedeli alla Linea, in un'intervista a Radio Popolare, definì il punk come "un esplosione che diceva 'fanculo a qualsiasi tecnica: quello che m'interessa è l'anima […] e non la qualità".

In Ex Drummer a imporsi prepotentemente agli occhi dello spettatore è invece la ricercatezza stilistica. Mortier, regista pubblicitario, dirige il film come un videoclip: gli schizofrenici movimenti di macchina, la scomposizione di immagine, le inquadratura sottosopra sono soluzioni anche di forte suggestione, che però a conti fatti ne fanno un'opera manieristica e astutamente eccessiva.


TITOLO ORIGINALE: Ex Drummer; REGIA: Koen Mortier; SCENEGGIATURA: Koen Mortier; FOTOGRAFIA: Glynn Speeckaert; MONTAGGIO: Manu Van Hove; MUSICA: Arno, Flip Kowlier, Millionaire, Guy Van Nueten; PRODUZIONE: Belgio, Italia; ANNO: 2007; DURATA: 104 min.

 


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