Gore Verbinski
La maledizione della prima luna
di Roberto Braga
La Maledizione della Prima Luna, ultima opera di Gore Verbinski (uno dei registi emergenti hollywoodiani dalla filmografia più eterogenea The Ring, The Mexican e Un topolino sotto sfratto), inscena le avventure della ciurma del leggendario vascello Perla Nera alle prese con un intero tesoro azteco da recuperare affinché la maledizione che tormenta i pirati possa scomparire e tornino tutti a godere dei piaceri della vita. Jack Sparrow (Johnny Depp) e Capitan Barbossa (Geoffry Rush), due acerrimi filibustieri nemici, devono vedersela con vecchi conti in sospeso, gruzzoli nascosti, lupi di mare un po' cialtroni e, ovviamente, con un giovane uomo (Orlando Bloom) temerario per amore della giovin donzella rapita (Keira Knightley).
Non si sa bene che cosa sia rimasto dell'attrazione della Disney Pirates of the Caribbean a cui il film è ispirato: sicuramente il gran fragore tipico d'ogni parco giochi. Il film, infatti, è frenetico, ridondante e fracassone. Inseguimenti tra acque ed isole tropicali, fughe spericolate, cannonate, battute al vetriolo ed, ovviamente, effetti speciali. Il film si basa sulla logica dell'accumulo. Accumulo di computer graphic, di meravigliosi paesaggi da cartolina, di combattimenti sempre più complessi, ma anche accumulo di generi. La maledizione della prima luna non è solo una rivisitazione ben riuscita dei film di pirati, è soprattutto un film di generi: avventura, action-movie, horror, fantastico con un pizzico di commedia. Il film recupera (dall'attrazione a cui si rifà) proprio lo spirito ludico e festoso di un parco giochi: con la stessa frenesia disimpegnata di un viaggio nell'area tematica della Disney si mischiano i riferimenti iconografici, le citazioni dalla filmografia di Sam Raimi, di Peter Jackson e le atmosfere horror con la commedia.
Si distingue nel film l'interpretazione di Johnny Depp, sempre più uguale a se stesso. Il suo Jack Sparrow, capitano decaduto della mitica Perla Nera, bucaniere scalcinato e un po' suonato, sembra più che altro la caricatura di tutti i vecchi personaggi interpretati dal divo: dallo stralunato Edward mani di forbice, allo spaccone terrificato de Il mistero di Sleepy Hollow, passando per lo zingaro seduttore di Chocolat. Depp dichiara di essersi ispirato a Keith Richards perché, a suo dire, le rock star sono gli ultimi autentici corsari. Di una rock star, però, il Corsaro Johnny sembra aver preso a prestito solo l'ossessione per il look. Complice la bravissima costumista Penny Rose, che sembra aver saccheggiato il guardaroba da barbone griffato di Depp, il pirata Sparrow è un incrocio tra un rasta e un clochard con quello stesso appeal grunge da gitano-straccione che Depp ostenta nelle occasioni mondane. Però, anche questo fa parte dell'estetica dell'accumulo di riferimenti iconografici e di rimandi esterni che caratterizza l'intero film.
Con lo stesso atteggiamento ludico si affronta anche la dimensione metacinematografica: per il cinema contemporaneo il discorso sul mezzo non è più segno di svelamento linguistico, ma occasione di intrattenimento. Gli occhi semoventi di uno dei pirati e il raggio di luna che mostra la natura dei corsari - che tanto ricorda la luce del proiettore cinematografico, che rende visibile ciò che in condizioni normali non è - sono occasioni per inscenare un ludico distacco. Il film, infatti, non vuole proporre una riflessione sul mezzo e svelarne il linguaggio usato, come accadeva nel cinema delle nouvelle vagues, al contrario vuole strizzare l'occhio allo spettatore con lo scopo di colpirlo visivamente, ma non cognitivamente.
La maledizione della prima luna non brilla per particolari novità, ciò che sembra più interessante è l'operazione commerciale che sta dietro al progetto voluto da Jerry Bruckheimer: il film, infatti, rispecchia la tendenza dominante del cinema americano contemporaneo di creare joint-venture commerciali tra diversi sistemi d'intrattenimento per far presa sul pubblico più giovane. Dopo i vari spin-off di videogame, filone che non ha mai brillato per i risultati ottenuti, dopo il fortunato sfruttamento di tutti gli eroi dei fumetti e la crescente trasposizione di serial televisivi anni Settanta, ora è il turno dei parchi divertimento. Dopo il trionfo al botteghino del film di Verbinski, pare che la Disney abbia già in cantiere un nuovo film tratto da un'altra area tematica di Disneyland oltre, ovviamente, al sequel della Maledizione. All'arrembaggio!
LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA
(Usa, 2003)
Regia
Gore Verbinski
Sceneggiatura
Terry Rossio, Ted Elliott
Montaggio
Craig Wood, Stephen E. Rivkin, Arthur Schmidt
Fotografia
Dariusz Wolski
Musica
Alan Silvestri, Klaus Badelt
Durata
133 min