Grugliasco capitale del cinema
Nei primi anni del Novecento esisteva a Grugliasco la casa cinematografica Photodrama, realtà solida e qualificata del panorama torinese.
Ne La Vita Cinematografica (rivista specialistica del tempo) veniva definita come: "lo stabilimento più vasto, più grandioso che esista in Italia: ha una splendida dotazione di scenari, mobili ed attrezzi: è costruito secondo i criteri della più esigente modernità. Vi si potrebbero, con poca spesa, dato il completo materiale di ogni genere che il suo teatro contiene, fabbricare rapidamente numerosi ed ottimi films".
Frammentarie ed imprecise sono però le notizie pervenute sull'attività della Photodrama fondata da George Kleine.
Kleine iniziò a creare opportunità e preparare piani per affiancare, nei suoi films, i migliori talenti europei ed americani; a tale scopo acquistò una bella villa contornata da un bellissimo giardino nei pressi di Torino: Villa Boriglione (di Grugliasco), comprata nel 1913 insieme ad Alfredo Gandolfi e ad Alberto Stevani. All'interno del parco intorno alla Villa vennero costruiti teatri di posa e laboratori, magazzini per i costumi, gli arredamenti, le scenografie, le attrezzature per lo sviluppo della pellicola. Si realizzarono in particolare un grande teatro di posa in metallo e vetro, uno chalet svizzero (per le scene alpine), un altro chalet in stile tedesco e il "giardino d'inverno".
Nel 1927 la Città di Torino acquistò la villa, il parco e alcune delle strutture rimaste della Photodrama installandovi la Scuola per Giardinieri "G. Ratti" e le Serre comunali. Nel 1985 l'intero complesso fu ceduto dalla Città di Torino al Comune di Grugliasco e
dal 2000 "Le Serre" sono divenute sede di un parco culturale multidisciplinare, destinato ad ospitare mostre, eventi, rassegne e laboratori dedicati alle arti figurative, al cinema, al teatro ed alla musica.
Il luogo, all'epoca in cui fu acquistato da Kleine, ben si adattava per essere usato come studio di produzione su larga scala della "Photodrama Producing Company Italia". Qui il produttore americano fece costruire anche grandi locali per la realizzazione di costumi, laboratori di carpenteria e di pittura, fondali scenografici interni e scenari naturali esterni, creando così uno stabilimento di produzione del tutto autosufficiente. Sfortunatamente gli studi furono terminati solo sessanta giorni prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale ed il sogno di Kleine di girare in questa piccola Cinecittà non fu mai realizzato. La guerra forzò Kleine a interrompere la sua attività in Europa nel 1914 e a confinare le sue produzioni verso speculazioni americane.
La realtà cinematografica di Grugliasco, nonostante notizie incerte e frammentarie, appare in numerosi testi di ricerca, come si può facilmente evincere dalle seguenti citazioni:
"Dal 1914 riscopriamo il film unico Il suicidio sublime (soggetto V. E. Bravetta, regia R. Tolentino, operatore N. Chiusano, interpreti I. Gramatica, U. Mozzato). Di questo film ci appare quanto mai strana la tripla citazione contenuta ne Storia del Cinema Muto Italiano di M. A. Prolo. La prima attribuisce la produzione alla Photodrama, la seconda alla Film D'Arte italiana di Roma (priva peraltro di indicazioni riguardanti i realizzatori) ed infine la terza alla Leonardo Film di Torino (nel 1915 e con la presenza delle stesse maestranze ed attori citati in precedenza). Si potrebbe pensare ad una concorrenza tra le prime due case di produzione ed eventualmente ad una riedizione nel caso della terza. Le stesse maestranze della Photodrama (Tolentino, Bravetta e Chiusano) le ritroviamo nella Latina Ars di Torino, con i seguenti film: La nave della morte; La rivolta del bronzo; Il dottor Antonio da G. Ruffini; Sull'altare della Patria; Il mio Diario di Guerra.
Quest'ultimo film, tratto dal diario di un prete cappellano morto nel Primo Conflitto Mondiale, provocò numerose polemiche a cui diedero ampio risalto i giornali cittadini. I fatti: Padre Semeria negò di aver ceduto i diritti al Cav. Tolentino Direttore della Latina Ars, il quale replicò di aver in precedenza informato il suo interlocutore del proprio progetto. Il film fu un clamoroso successo e Padre Semeria non si fece più vivo. Questa vicenda si può forse ritenere fra i primi esempi di successo avvalorato da uno scandalo cittadino. All'epoca la Latina Ars era ritenuta tra le più valide case di produzione esistenti (II° semestre 1915).
Dalle ricerche effettuate la stessa casa di produzione sembra essere costituita sulle sorti della Photodrama. Inoltre sembra strano che il Cav. R. Tolentino, V. E. Bravetta e N. Chiusano potessero lavorare anche per la Leonardo Film. L'unica spiegazione accettabile può essere quella che vi era un'altra casa di produzione gestita e controllata sempre dallo stesso Tolentino. Spiegazione, questa, che non può trovare conferma in quanto la Storia del Cinema Muto Italiano si conclude nel 1915 e pertanto risulta difficile ricostruire le sorti di Tolentino, delle sue case di produzione ed il ritrovamento dei film".
Fonte: Grugliasco Cinema – Galleria Le Serre – Padiglione Fert Esposizione materiali e proiezione filmati del cinema muto – 23 giugno – 19 luglio 1987
"In quegli anni sorsero a Torino altre case di produzione: la Carlo Rossi & C., più tardi Sciamengo e Pastrone per trasformarsi poi, nel settembre 1908, definitivamente in Italia Film; la ditta Ottolenghi (che nel 1907 diventò Aquila Film); la Pasquali e Tempo (dall'agosto 1910 Pasquali & C.) in via Giacinto Collegno 46 e via Brugnone 22; l'Unitas in via delle Scuole 5, poi in Strada Pellerina 355; la Navone Film in via Romani 17; la Savoia Film in via Asti 20; la Centauro Film; la Volsca Film; la Geymonat Film; la Gloria Film; la Corona Film; e ancora la Eula Film, la Fip (Fabbrica Italiana Pellicole) in via Superga 10; nel 1914 la Giglio Film, la Leonardo Film, in via Sagra di San Michele 47 che tentò addirittura la pubblica vendita di azioni per autofinanziarsi; la Photo Drama a Grugiasco; la Vidali Film; poi, nel 1915, la Benzi Film; la Bonnard Film; la Caserini Film; la Comoedia Drama Film in via Cavour 2; l'Etoile Film in via Saluzzo 17; la Fotocelere Film (che rilevò la Navone Film); la Gladiator Film; la Latina Ars in Via Roma 29; la Niagara Film; la Padus Film in via Canova 52; la Re Film; la Victor Film in via Cavour 14; la Scalera Film; l'Ardita Film (manifattura pellicole) in via Asti 6; la Victoria Film in via XX Settembre 37; la Vitè Film; infine tra le ultime a nascere la Pittaluga e la Fert (nelle quali confluirono le forze di altre ditte secondarie) concludono questo elenco che considera solo le Case che ebbero una produzione ufficiale e quasi sempre regolare durante la loro esistenza e non altre scomparse subito con il miraggio di facili guadagni talvolta nel giro di pochi mesi.
Il cinema era diventato per Torino e per il Piemonte un'industria di primaria importanza e, in quel periodo di dorata avventura alla conquista di un nuovo Eldorado, la città subalpina fu la capitale cinematografica dello Stato italiano".
Fonte: Giuseppe Valabrega Splendori del Cinema muto da Cultura e lavoro in Piemonte – Eda 1984 – pag. 159
"Dans la collection des manuscrits de la Librairie du Congrès de Washington gît le secret de ce qui aurait dû être une Hollywood européenne. Ce rêve – conçu par un distributeur et producteur américain, George Kleine, mai aussi par deux industriels italiens – aurait dû se concrétiser à Grugliasco, à quelques Kilomètres de Turin, en 1914. Ce rêve fut bien près de se réaliser: les capitaux avaient été réunis; les studios construit; une armée de techniciens, de réalisateurs et d'interprètes engagée; et la machine administrative de la Photo Drama Producing Company of Italy (tel était le nom de la firme de Kleine) avait déjà mis quatre film en chantier, dont aucun toutefois ne verrait le jour. Avec la déclenchement de la premiére guerre mondiale, en effet, le rêve se transforma en cauchemar: la rupture des équilibres économiques, la position délicate de l'Italie dans le conflit, le repli imprévisible de ceux qui avaient cru, à la réussite d'une entreprise sans précédent en Europe, tout se conjugua pour déterminer la fallite de la plus ambitieuse des opérations de production jamais tentées sur le vieux continent par un industriel venu des Etats-Unis".
Fonte: Paolo Cherchi-Usai, Un Americain a la conquete de l'Italie (George Kleine à Grugliasco, 1913-1914) / Archives Institut Jean Vigo – Cinematheque de Toulouse n. 22/23 Avril/Mai 89