Christopher Nolan, i due volti del talento PDF 
di Alessio Gradogna   

Nato a Londra il 30 luglio 1970, Christopher Jonathan James Nolan inizia a conoscere molto presto l'arte del cinema: a 7 anni, infatti, gira brevi filmini in super 8 con la videocamera presa in prestito dal padre. Trascorre quindi 3 anni a Chicago, con la famiglia, per poi tornare nella natìa Inghilterra e frequentare la University College of Londra. A metà anni '90 vedono la luce i suoi primi due cortometraggi, Lanceny e il surreale Doodlebug, presentati al Cambridge Film Festival, mentre il '99 è l'anno del suo debutto nel lungometraggio con Following, piccolo film sperimentale che lo pone subito all'attenzione del circuito festivaliero per l'originalità dello stile e il rinnovo concettuale posto a livello dei contenuti. L'esplosione a livello internazionale avviene nel 2000 con Memento, uno degli oggetti cinematografici più anarchici degli ultimi lustri, con il quale vince il premio della sceneggiatura al Sundance Festival e ottiene persino una nomination all'Oscar.

Il successo di Memento cresce, germoglia e si rafforza nel tempo fino a mutare la pellicola in un vero e proprio fenomeno cult, e il nome di Nolan inizia ad essere preso in considerazione dalla grande industria di Hollywood, che lo chiama nel 2002 a dirigere Insomnia, remake di un film norvegese di Erik Skjolberg, con la presenza di due icone indiscusse del calibro di Al Pacino e Robin Williams (al primo ruolo da cattivo della sua infinita carriera, se si eccettua il maniaco ossessivo Sy Parrish interpretato in One Hour Photo di Mark Romanek, uscito negli Usa quattro mesi prima). Insomnia delude in parte la critica ma ottiene buon successo di pubblico, la strada dello star system apre definitivamente le sue porte e per Nolan arriva il momento di Batman Begins, produzione high budget tra le più imponenti dell'annata cinematografica in corso, con annesso sequel già in cantiere.

Dal punto di vista analitico, e non solo per motivi di comodità schematica, possiamo dividere la carriera di Nolan secondo due direzioni ben precise: la parte autoriale, comprendente Following e Memento, e la recente adesione, con Insomnia e Batman, agli standard hollywoodiani. La prima parte del percorso formativo del regista londinese immola all'altare della sperimentazione il concetto standard di rappresentazione, frantumando la linearità del montaggio e del racconto a vantaggio di una narrazione che procede per ellissi e raccordi, flashback e flashforward alternati e sovrapposti, in modo da offrire una visione perennemente parziale che sappia concentrare l'occhio dello spettatore chiamandolo però ad uno sforzo ulteriore di sintesi e collage in modo da ricostruire autonomamente l'insieme della storia. Questo processo, già abbozzato in Following, pellicola che segue peraltro certi stilemi del noir mostrando un'identità tecnica ancora in fase evolutiva, trova il suo compimento in Memento, film concepito secondo la logica di un metodo: un metodo necessario alla sopravvivenza, che il protagonista (afflitto dalla perdita della memoria a breve termine) attua con l'uso di stratagemmi quali i tatuaggi, gli appunti, le fotografie (metafora dell'occhio umano e del suo desiderio di fermare la realtà e di dare ad essa durata infinita), un metodo che alterna con intelligenza le sequenze a colori e quelle in bianco e nero facendole progressivamente avvicinare fino a fonderle nel punto focale della narrazione, e che si rivolge anche allo spettatore il quale, rotta sintatticamente la quarta parete che divide schermo e pubblico, deve imporsi a sua volta appunti mentali (e all'occorrenza materiali) per non perdere (o per scovare) il filo logico della narrazione.

Con Insomnia, invece, il Nolan-pensiero vira verso una rappresentazione maggiormente classica e lineare, chiusa nella sua struttura e fredda nella tecnica, recuperando i topoi di base del thriller e allontandandosi precipitosamente dallo sbeffeggiamento logistico dei lavori precedenti. Il principale limite di Insomnia sta forse nel mostrarsi come film senza un'anima ben definita, pur avvalendosi delle efficaci interpretazioni di Pacino e Williams e di una tecnica di ripresa certamente superiore alla media. Barriere all'estro e al coraggio della sfida, che crescono e si riconfermano anche in Batman Begins. Nel riprendere una saga cinematografica asfittica e pressochè defunta già da alcuni anni, e nella felice intuizione di mettere in scena la vita di Bruce Wayne prima di divenire Batman, uomo comune alle prese con terrori atavici comuni a tutti noi, Nolan sfodera tutto il suo talento tecnico per farci letteralmente volare tra grotte, immense distese di neve (comuni ad Insomnia) e grattacieli di Gotham City, sfruttando al meglio le possibilità a sua disposizione. La prima parte del film, introspettiva e psicologicamente intensa, conferma la capacità dell'autore di scavare nella mente dell'uomo e di estrarne desideri inconsci e sentimenti dolorosi e insaziabili; il suo Batman e il suo Wayne decontestualizzano lo status di super-eroe per rinascere al contrario (e non più per vivere a ritroso come il Memento) come bambino traumatizzato e spaventato, che nella vendetta giusta troverà il senso della sua esistenza. Sul terreno dell'analisi, della didattica psicologica, del disegno di realtà in continuo divenire, Nolan offre il meglio di sé. La macchina da presa segue i movimenti di corpi mutevoli e fragili prima, rafforzati e solidi poi, insinuandosi con intelligenza nell'anima combattuta di un uomo molto più debole di quanto i capitoli della saga precedenti ci avessero mai lasciato intuire. Quando invece Batman esce dal bozzolo e completa la sua investitura a super-eroe, ecco che il film torna su binari consoni alla logica del Blockbuster imperante (e fagocitante) di questi anni, e tutta la seconda parte della pellicola, divorata dal concitato susseguirsi di inseguimenti, incendi, rivelazioni, distruzioni apocalittiche e salvataggi valorosi, rende poca giustizia al talento peculiare del regista, peraltro a suo agio anche nel dirigere sequenze di autorevole impatto scenografico, ma lontano dall'innata capacità di personalizzazione e variazione che lo aveva contraddistinto ad inizio carriera.

Il rischio è che la Nolan-standardizzazione in atto possa nel tempo disperdere l'enfasi creativa di uno degli autori più significativi di questo inizio di secolo, un autore che ha dimostrato, se lasciato libero di dare sfogo alla propria voglia di sperimentazione, di avere capacità di altissimo livello. Aspettando il secondo (per lui) Batman attendiamo anche un secondo Memento...

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.