L'incredibile Hulk PDF 
Maurizio Ermisino   

ImageÈ fin troppo facile descrivere L’incredibile Hulk come un film con due anime. O un film che ha subito una mutazione. Proprio come il suo protagonista, Bruce Banner, che in seguito a un esperimento con raggi gamma diventa soggetto a mutazioni, e quando i battiti del suo cuore si fanno troppo veloci (in seguito all’ira, ma anche alla passione, come vediamo in una scena del film) è "costretto" a trasformarsi in una mostruosa creatura di colore verde. Il film inizia in medias res (la causa della sua trasformazione è mostrata nei titoli di testa), con Banner esiliato in Brasile, che tenta di controllare il suo corpo e la sua mente. La storia di Banner e Hulk, prima ancora di diventare un fumetto della Marvel, un telefilm negli anni Settanta con un culturista (Lou Ferrigno, anche stavolta presente con un cammeo) nei panni del mostro, è stata quella di Dr. Jekill e Mr. Hyde, un classico della letteratura e poi del cinema. L’uomo dalle due anime è una storia che riguarda tutti, perché ognuno di noi, ha due lati, anche se non diventa verde.

Ma è anche il film ad avere due anime. E lo avrebbe dovuto sapere anche la produzione nel momento in cui ha scelto Edward Norton come protagonista, e Louis Leterrier alla regia. Nella prima scelta c’è la conferma di una tendenza ormai in pieno atto a Hollywood: il comic movie è ormai cinema di serie A, e a interpretare i personaggi, spesso persone tormentate e piene di sfaccettature, vengono chiamati i migliori attori in circolazione. Edward Norton, così, segue le ispirate performance di Christian Bale nella nuova serie di Batman e di Robert Downey Jr. nella nuova franchise di Iron Man. Con loro è come avere De Niro dietro le maschere degli eroi. Norton, in particolare, è perfetto per il ruolo di Bruce Banner, perché come nessun altro in questi anni ha rappresentato al cinema la scissione e la schizofrenia dell’uomo contemporaneo (Schegge di paura, American History X, Fight Club). L’attore, solitamente lontano da grandi blockbuster e facili scelte, probabilmente ha accettato proprio perché conscio delle potenzialità del personaggio. Scegliere Leterrier, autore dei due Transporter, significa invece prima di tutto rinnegare l’Hulk di Ang Lee, che probabilmente aveva scontentato tutti, sia chi amava i film d’azione, perché ce n’era poca, sia chi pretendeva da lui l’approfondimento psicologico, visto che anche dal punto di vista della storia il film si mostrava carente. Leterrier porta Hulk verso un cinema d’azione più adrenalinico. Ma è qui che le due anime, il Jekill e l’Hyde, del film vanno a cozzare: Norton, che ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura, avrebbe voluto dare più spazio a sequenze di narrazione, che approfondissero i tormenti del personaggio. Leterrier, invece, di queste sequenze ne ha tagliate parecchie (chissà se vedremo un’extended version nel dvd) per privilegiare l’azione e il ritmo. Ecco che il film, come Banner, ha subito una mutazione. Il risultato è comunque egregio, anche se forse L’incredibile Hulk non è fino in fondo il film che poteva essere. E conferma come lo standard dei comic movie sia ormai quasi sempre elevatissimo. Affascina proprio la scrittura del film, che vede le trasformazioni di Hulk come una crisi, una malattia, come qualcosa da cui sfuggire: Banner per tutto il film cerca prima di tutto una cura che lo riporti alla sua condizione precedente. Ed è proprio questo che differenzia Hulk da tutti gli altri supereroi: è qualcuno che non ha il pieno controllo di se stesso e della propria vita. Hulk, allora, può a ben ragione essere visto come una sorta di metafora vivente dell’uomo di oggi, sempre più in preda ad attacchi di panico e ansie, un uomo che si scopre incapace di controllarsi.

Un film come L’incredibile Hulk è naturalmente un film di effetti speciali. Ma il personaggio, essere sfuggente per chiunque voglia catturarlo, è difficile da catturare anche per il cinema computerizzato di oggi. La creatura di questo film è senz’altro migliore del bambolotto verde fluo del film di Ang Lee: è più possente, più spaventoso, più vero (i grafici hanno studiato anatomia per disegnarne il corpo). Ma forse non è ancora quello che Hulk potrebbe essere. Manca forse ancora un po’ il senso della pesantezza di una simile figura per quel che riguarda i movimenti e l’impatto sul suolo. E forse, avendo la possibilità di lavorare con Edward Norton, uno degli attori più espressivi del momento, si poteva cercare di utilizzare la motion capture per il volto di Hulk, facendo in modo che fosse il più possibile vicino a quello dell’attore. Perché in fondo è lui il vero effetto speciale tra gli effetti speciali. Vista la riuscita del film, che comunque è di alto livello, vedremo quale delle due anime prevarrà nella prossima puntata.

TITOLO ORIGINALE: The Incredible Hulk; REGIA: Louis Letterier; SCENEGGIATURA: Zak Penn, Edward Norton; FOTOGRAFIA: Peter Menzies Jr.; MONTAGGIO: Rick Shaine, John Wright; MUSICA: Craig Armstrong; PRODUZIONE: USA; ANNO: 2008; DURATA: 114 min.

 


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