Il segreto dell’agrodolce sta nella dose. Giusta misura di dolce, giusta misura di amaro. Così funziona Look Both Ways di Sarah Watt. Quello che regge il film è la misura. Il primo lungometraggio della regista australiana, uscito nelle sale a giugno, è in realtà una produzione del 2005 e, nonostante i molti premi vinti, approda in Italia con quattro anni di ritardo, distribuito dalla Fandango, sempre attenta a lavori di qualità e in prima linea nella distribuzione di film che altrimenti faticano ad entrare nei circuiti nazionali.
Sarah Watt, in Amori e disastri, questo il titolo italiano del film, racconta storie diverse scegliendo punti di vista simili. Tutti i protagonisti, Nick, Maryl, Andy e Anna, sono a un punto di svolta nella propria vita, una svolta dolorosa. Nick ha appena scoperto di avere un cancro, Maryl è di ritorno dal funerale del padre e Andy ed Anna aspettano un figlio che non vogliono. Allora è la vita in genere che diventa la storia a più voci da raccontare, guardata attraverso la lente del dolore e della finitezza umana. Maryl, giovane illustratrice, sola e scossa dalla recente morte del padre, diventa uno degli osservatori privilegiati sul mondo, tanto che la regista, con una presa di posizione forte, sceglie di farci entrare nella mente della donna attraverso la fervida immaginazione che è la sua caratteristica di personaggio. Sottoforma di animazione, assistiamo ai suoi pensieri catastrofici, perché tutto ciò che Maryl vede si trasforma in catastrofe. Ma il tema dell’immagine entra in questione anche quando si parla di Nick, del resto. Fotografo di professione, scopre di essere gravemente ammalato e ripassa in rassegna la propria vita attraverso il racconto fotografico dei posti in cui è stato e delle persone che ha incontrato. Fotografa la morte fuori di sé mentre la sperimenta addosso, dentro al suo corpo, e rifiuta la vita, salvo poi decidere di correrle incontro.
L’intersezione tra le loro diverse solitudini, però, rappresenta la vera via di fuga, tanto da riuscire a produrre quella insensata e indispensabile leggerezza che, in fin dei conti, riesce persino a far sorridere lo spettatore, forse a farlo anche sperare. E a suggerirlo è la sequenza finale del film, in cui, ancora una volta, saranno le immagini a veicolare lo sguardo, uno sguardo diretto al futuro.
TITOLO ORIGINALE: Look Both Ways; REGIA: Sarah Watt; SCENEGGIATURA: Sarah Watt; FOTOGRAFIA: Ray Argall; MONTAGGIO: Denise Haratzis; MUSICA: Amanda Brown; PRODUZIONE: Australia; ANNO: 2005; DURATA: 100 min.
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