Giuseppe Tornatore
Malèna
Ancora una volta la firma di Tornatore compare sulle immagini del grande schermo con l'immediatezza e la sicurezza proprie di un pittore che sigla la sua opera. Le sue pennellate di colore, di luce e di forma sono un marchio inconfondibile.
Il mare, la Sicilia, l'amore per il cinema, le musiche di Ennio Morricone compaiono nuovamente in questo ultimo film, quasi fossero un timbro che si ripete ogni volta, uguale, ma dal fascino sempre diverso.
Sicilia, primavera del 1940: l'Italia è in guerra, molti uomini sono partiti per combattere, ma la vita in paese continua tra invidie, gelosie, pettegolezzi e nuovi amori. Renato (Giuseppe Sulfaro), un dodicenne proteso verso il mondo degli adulti cui ambisce per tutta la durata del film, si innamora della bella e provocante Malèna (una Monica Bellucci la cui mirabile sensualità si addice al ruolo affidatole che la vede artefice esclusivamente di ammiccanti sguardi e lunghi silenzi) ammirata e desiderata da tutto il paese.
E non è sicuramente un caso che proprio lei abiti di fronte al mare e sia in questo luogo che per la prima volta l'adolescente si accorga della sua presenza. L'importanza dell'acqua, come già avveniva nelle opere precedenti, risalta ed echeggia lungo tutto il corso del film.
Questo elemento purificatore ha il compito di accompagnare il protagonista verso la conoscenza della realtà, distogliendolo dalla visione angelica e distorta che lo porta da subito a idealizzare Malèna al di sopra dell'essere umano: diversa dagli altri perché vestita di bianco all'inizio della storia e dei suoi ricordi, ma uguale alla massa alla fine, con indosso abiti scuri come tutti.
Renato si immagina protagonista insieme a lei di imprese eroiche e di grandi storie d'amore trasformandosi in diretto interprete di film del passato: artificio che consente a Tornatore di dichiarare esplicitamente, come di consueto, il suo amore per il cinema.
E' di fronte al mare che Renato acquista la consapevolezza dei fatti poco per volta, passo dopo passo, ed è interessante notare come proprio sulla medesima scogliera dove scriveva versi d'amore per Malèna, il giovane riesca ad accettare la realtà di un legame impossibile gettando in mare il disco simbolo del suo amore non corrisposto.
Da questo momento in poi, Renato cresce: indossa i pantaloni lunghi, siede sulla poltrona dal barbiere, non esita più ma, agisce, anche di fronte a lei.
MALÈNA
(Italia 2000)
Regia
G. Tornatore
Sceneggiatura
G. Tornatore
Montaggio
Massimo Quaglia
Fotografia
Lajos Koltai
Musica
Ennio Morricone
Durata
111 min