Juha
è un film moderno, ma dal sapore lontano, d'altri tempi. E' l'ultima
pellicola del Ventesimo secolo girata in bianco e nero e senza sonoro.
E' una scommessa, un capolavoro perfettamente riuscito.
Firmato dal regista finlandese Aki Kaurismaki, autore di Nuvole
in viaggio del 1996, conosciuto soprattutto per il suo carattere
carismatico e anticonformista, non può che essere il perfetto
coronamento del primo grande secolo cinematografico.
Tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore finlandese Juhani Aho,
la pellicola racconta la storia d'amore tra Juha e Marja con una semplicità
narrativa affascinante e disarmante.
La vicenda si sviluppa in un piccolo villaggio nei dintorni di Helsinki,
ma al contrario dell'originale letterario che si svolgeva nel Settecento,
è ambientata in epoca moderna. Juha è un uomo ingenuo
che vive con la sua compagna nella tranquilla monotonia di una vita
senza grandi pretese. Sono felici insieme, o perlomeno sembrano tali
fino a che non si intromette nella loro vita il ricco e gradasso Shemeikka.
Sarà lui infatti a rompere il bucolico idillio dei due coniugi,
promettendo a Marja un mondo di lussi e vane ricchezze lontano da suo
marito. Il pensiero di una vita diversa si insidia nella giovane donna
sino a rompere l'armonia che esisteva con Juha, sino a rendere vano
ogni suo tentativo di riavvicinamento. Marja fugge con Shemeikka, sulla
sua grande e veloce macchina, simbolo ideale della civiltà che
dovrebbe concederle quella felicità tanto sognata. Shemeikka
rappresenta l'unica possibilità di cambiamento per lei, convinta
ormai di non poter più vivere con la semplicità che Juha
porta nel cuore da sempre. Marja cede al luccichio di un amore finto,
di un rapporto che, al contrario dell'altro, chiede senza dare nulla
in cambio.
E così finirà la sua vita, accecata da una città
fredda ed inospitale, dove non riacquisterà più quella
dignità che da sempre Juha le aveva saputo donare. Lui invece,
che la amerà sino alla fine, la salverà dal ricco malfattore
perdendo la propria vita. Questo l'epilogo del film che riporta lo spettatore
moderno alla dolcezza delle immagini senza parole. Sono i gesti e le
espressioni i veri protagonisti del film accompagnato dalle splendide
note del compositore Anssi Tikanmaki e della sua Orchestra.
Compaiono sporadici all'interno del film gli effetti sonori sincronizzati
del motore dell'auto, dell'ascia che viene arrotata prima di colpire
mortalmente Shemeikka e di una canzonetta francese cantata dalla "madame"
del bordello: gli unici segni concreti che ci richiamano ad una realtà
forse troppo lontana da quella portata sul grande schermo dal cinema
muto.
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