K. Kinsky |
Ich brauche Liebe |
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Sempre nell'ambito delle autobiografie
bisogna segnalare quella di Klaus Kinski (1926-1991).
Non ancora pubblicata in Italia, Ich brauche Liebe (letteralmente
"Ho bisogno d'amore") è un documento aspro e sincero.
Nikolaus Gunther Nakszynski (è questo il suo vero nome) racconta
la propria vita mettendosi completamente a nudo, non risparmiando i particolari
più intimi e sconcertanti. La sua è un'esistenza dominata
dall'ossessione della povertà, che ne ha caratterizzato l'infanzia,
dalle innumerevoli relazioni con le donne, dal rapporto con i figli Pola,
la celebre Nastassia e Nanhoi.
Quello che lascia interdetti è il suo atteggiamento di fronte alla
carriera artistica. Questa (che conta diverse interpretazioni teatrali
e oltre duecento pellicole) passa completamente in secondo piano rispetto
ai problemi esistenziali che sempre lo assillarono.
Attore ribelle, intrattabile e indisciplinato, Kinski individua nel denaro
il solo motivo che lo spingesse ad accettare o meno un copione. Altrettanto
ambigua e spietata è la descrizione del rapporto di lavoro che
lo legò a Herzog, con il quale realizzò forse le sue migliori
opere, oltre che le più sofferte.
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