Come in uno specchio
Il cinema di Roman Polanski
Oltre trent'anni di produzione cinematografica
per un totale di sedici film: questo il lavoro di Roman Polanski, autore
controverso ed eclettico che ha segnato, con opere diversissime tra loro,
la più recente storia del cinema. È Rosemary's Baby nel 1968 a
decretare il successo del regista polacco ricordato dal pubblico soprattutto
per la sua abilità nel confrontarsi con temi misteriosi ed esoterici.
Il film, tratto dall'omonimo thriller di Ira Levin, viene suggerito a
Polanski da Bob Evans, vicepresidente della Paramount incaricato della
produzione.
La situazione con la grande compagnia cinematografica statunitense è
difficile a causa dei problemi di distribuzione del precedente Per
favore...non mordermi sul collo (1967), ma Polanski resta catturato
dalla vicenda e non esita ad accettare la proposta. Sarà un grande successo
commerciale, a cui lavoreranno attori di fama internazionale come Mia
Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon e Sydney Blackmer. È la storia di
una giovane coppia vittima di una setta satanica che agisce all'interno
del palazzo dove i due sposi decidono di trasferirsi: si tratta del cupo
ed inquietante condominio "Dakota" dove, peraltro, sarà assassinato il
cantante dei Beatles, John Lennon.
Polanski utilizza una descrizione particolareggiata degli avvenimenti
narrati, a cui si affianca progressivamente una crescita di suspance provocata
dalle visioni surreali e dai primi dubbi che catturano l'attenzione della
dolce e bella Rosemary. Il regista sottolinea la possibilità che le esperienze
soprannaturali della giovane sposa possano semplicemente essere frutto
della sua immaginazione, dando dunque al concatenarsi delle vicende un
carattere prevalentemente ambiguo. Già da quest'opera si possono notare
alcuni particolari chiave che caratterizzano molti dei suoi film. Rosemary's
Baby infatti risulta ciclico: si apre e si chiude con la medesima inquadratura,
supportata abilmente dalle note di una ninnananna composta da Krysztof
Komeda. Il tema musicale conduttore del film, su cui scorrono i titoli
di testa, è cantato sottovoce ed ossessivamente da Mia Farrow: sarà la
stessa melodia che, inquietante, chiuderà la vicenda.
Situazione simile per Frantic (1988) dove il film inizia e si
conclude con i due protagonisti abbracciati all'interno di una macchina
per le vie di una caotica e disorientante Parigi. Questa volta i protagonisti
sono Harrison Ford e Betty Buckley, una coppia di americani inaspettatamente
vittime di un rapimento. Anche il più grottesco Pirati (1986) può
ricondursi a questo filone: Capitan Red (Walter Matthau) e il mozzo Ranocchio
(Cris Campion) sono presentati su una zattera in mezzo al mare.
In questo modo inizia una vicenda dall'umorismo incerto che si concluderà,
dopo il susseguirsi di numerose avventure, esattamente come è iniziata:
con i due profughi ancora una volta abbandonati tra le onde. Accattivante
è sicuramente l'inizio del più recente La morte e la fanciulla (1994).
Sigourney Weaver e Stuart Wilson sono i protagonisti di una vicenda ambientata
sulle scogliere dell'America Latina, in uno chalet isolato dal resto del
mondo. Un'orchestra suona "La morte e la fanciulla" di Schubert: così
inizia il film tratto dall'omonimo testo teatrale di Ariel Dorfman. Omicidi,
violenze, sequestri, torture, confessioni: tutto nello spazio ristretto
di un cottage, tutto in una notte. Un inizio che si spiega solo con l'epilogo
della vicenda quando Polanski ripropone gli stessi protagonisti intenti
ad ascoltare a teatro l'esecuzione del medesimo quartetto d'archi: l'inquadratura
si allarga; il fuori campo svela il mistero mentre la musica procede sublime
ed indifferente.
Anche
l'acqua ricorre frequentemente nelle opere dell'autore polacco. Interi
film si svolgono sul mare: Luna di fiele (1992); il suo primo lungometraggio
Il coltello nell'acqua (1962); Pirati. Altri nelle sue vicinanze:
Chinatown (1974); La morte e la fanciulla; Cul de Sac
(1966). L'acqua è sempre protagonista: è un elemento risolutore. È l'acqua
la chiave del mistero che si cerca di svelare in Chinatown noir
vecchio stampo con un Jack Nicholson alle prese con delitti inspiegati,
ed un anziano John Houston nel ruolo di un capitalista senza scrupoli.
Per l'acqua si uccide, e sarà grazie all'acqua che il detective Gittes
otterrà le risposte che cerca.
È ancora questo l'elemento causa-effetto di un altro film: Frantic.
Sarà infatti l'acqua della doccia ad impedire a Richard Walker di ascoltare
il messaggio della moglie: evento da cui si innescherà la vera e propria
trama del film. Piove, in La morte e la fanciulla. La pioggia purificatrice
isola i tre personaggi della vicenda dal resto del mondo, e li costringe
a confessare ciò che non hanno mai avuto il coraggio di ammettere neanche
a loro stessi. Anche l'alta marea in Cul de Sac costringe i due
ridicoli gangster ad una convivenza forzata con una coppia di sposi in
un castello. Si conoscono, si ubriacano, si divertono, si uccidono. Similitudini
portate alla luce da un confronto non facile per la varietà dei temi affrontati,
a cui si aggiungono anche opere di rivisitazione storica come Macbeth
(1971) e Tess (1979) dedicato alla memoria della seconda moglie
del regista, Sharon Tate.
In ultima analisi non si può fare a meno di sottolineare come Polanski ami
vestire di rosso le protagoniste dei suoi film. L'inquietante Emmanuel
Seigner, l'innocente Mia Farrow, la sfortunata Nastassja Kinski, la provocatrice
Sigourney Weawer e la remissiva Betty Buckley sono accomunate, nella loro
diversità, da un particolare elemento del loro vestiario. Qualcosa di
rosso le contraddistingue sempre nei momenti di maggior tensione del film:
un abito, una gonna, una maglia o addirittura un calzino: come accade
nell'ultimo e deludente film di Polanski La nona porta, quasi a
voler sottolineare come sia il particolare a fare la differenza.
Filmografia |
NÒZ W WODZIE (Il coltello nell'acqua)
Polonia, 1962, b/n, 94'
LES PLUS BELLES ESCROQUERIES DU MONDE (Le più belle truffe del mondo)
Francia/ Italia/ Giappone/ Olanda, 1963, b/n, 90'
REPULSION (id.)
Gb, 1965, b/n, 104'
CUL-DE-SAC (id.)
Gb, 1966, b/n, 111'
THE FEARLESS VAMPIRE KILLERS (Per favore... non mordermi sul collo)
Gb, 1967, col, 107'
ROSEMARY'S BABY (Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York)
Usa, 1968, col, 137'
MACBETH (id.)
Gb, 1971, col, 140'
WHAT? (Che?)
Italia/ Francia/ Rft, 1972, col, 112'
CHINATOWN (id.)
USA, 1974, col, 131'
LE LOCATAIRE (L'inquilino del terzo piano)
Francia, 1976, col, 125'
TESS (id.)
Francia/ Gb, 1979, col, 170'
PIRATES (Pirati)
Francia/ Tunisia, 1986, col, 124'
FRANTIC (id.)
Usa, 1988, col, 119'
BITTER MOON (Luna di fiele)
Fr./ Gb, 1992, col, 142'
DEATH AND THE MAIDEN (La morte e la fanciulla)
Usa/ Francia/ Gb 1994, col, 103'
LA NEUVIÈME PORTE (La nona porta)
Spagna/ Francia, 1999, col, 132'
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