Jim Sharman
The Rocky Horror Picture Show
di Lara Gardellini
Non sognatelo. Siatelo": questa è l'esortazione a vivere i propri sogni che troviamo in The Rocky Horror Picture Show. La più dissacrante trasgressiva invettiva contro la "normalità" piccolo borghese ed eterosessuale, allegoria concepita da un mondo e da una cultura giovanile reduce dal decennio degli anni Sessanta e prossima all'oltraggio punk.
In questo senso il film di Jim Sharman rappresenta un'ideale "cerniera" tra l'utopia post-hippy (e molto glamour), con le sue istanze liberatorie sul piano sessuale e gli stretti confini dell'eterosessualità istituzionale. È un immaginario ponte tra la controcultura underground e la restaurazione degli anni Ottanta. The Rocky Horror Picture Show è incentrato sul triangolo lui, lei,l'altro.
Il dottor Frank'n Further è il centro motore del film: transessuale, simbolo di una psicologia maschile e femminile al tempo stesso, "personificazione del male", seduce in una stessa notte una coppia di fidanzati che, imbattutasi in un temporale notturno, trova rifugio nel suo castello.
Brad e Janet, entrambi vergini, formano la più nauseante coppia canonica di fidanzati in attesa del più canonico matrimonio. Per una volta il "diverso" (l'altro) non è il brutto emarginato, ma piuttosto un transgender egocentrico e pieno di fascino che vive con due cameriere porno-punk, totalmente incapaci nei lavori domestici, e un maggiordomo deforme, il quale offre molti espliciti servizietti di carattere sessuale e che, oltre ad essere servile e viscido, si trasforma in un killer freddo e spregiudicato.
C'è poi Rocky, un ideale uomo oggetto con mezzo cervello e un corpo da culturista, "il sogno realizzato dagli omosessuali" anche se a causa della sua demenza è pronto a tradire il suo creatore con una donna insipida come Janet. Tra omicidi e strip-tease, amplessi ludici, scatenamenti progressivi, si approda ad un'ecatombe con Frank'n Further ucciso dal domestico rivelatosi creatura proveniente dal pianeta Transexual. Il Rocky Horror è un'inversione di ruoli sociali: la giovane coppia dopo l'incontro con Frank'n Further scoprirà la sua vera identità; Brad finirà in giarrettiera e tacchi a spillo trasportato in una gaia dimensione bisessuale; Janet diventerà una spregiudicata ragazza, forte di una propria personalità non più suffragata al destino di banale mogliettina.
In The Rocky Horror Picture Show ogni personaggio è a suo modo protagonista: questa è la testimonianza di quanto siano deboli gli stereotipi sociali del maschile e del femminile, e di quanto possa essere fasullo il ruolo imposto dalla società. Non c'è solo il ribaltamento del ruolo del diverso o la frantumazione dell'eterosessualità convenzionale, ma c'è la distruzione del "potere maschile" del "fallo" come scettro di comando nella relazione tra i sessi. Frank'n Further costruisce un prototipo maschile tutto muscoli e niente cervello: uno statuario oggetto del piacere che ribalta negli stereotipi la "donna oggetto", femmina tutto sesso, ma acefala.
Questa è la dimostrazione di come la liberazione sessuale non possa esimersi dal passare attraverso l'abbattimento del potere etero maschile, presupposto in grado di garantire anche la liberazione della donna. In questo musical è riassunto un momento storico della controcultura giovanile degli anni Settanta, ma il successo di "The Rocky Horror" finisce con un saluto "in divisa" dove tutti sono in guepière e tacchi a spillo a cantarci l'illusione di questa grottesca commedia. L'utopia di un eros gioiosamente liberato dalle ombre ingombranti di una società che imprigiona, cataloga e marchia i liberi sentimenti.
THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW
(Gran Bretagna, 1975)
Regia
Jim Sharman
Sceneggiatura
Richard O'Brien
Montaggio
Graeme Clifford
Fotografia
Peter Suschitzky
Musica
Richard O'Brien
Durata
101 min