Gojitmal (Bugie)
 
Bugie è il film del regista coreano - al quale è dedicata la copertina di questo numero - che ha tanto fatto discutere il pubblico dell'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Infatti racconta in maniera innocente la consapevole scoperta del sesso da parte di una ragazzina, con un uomo più adulto, e la relazione sadomasochista che si instaura tra i due. Il sesso diventa una droga (è abbastanza chiaro l'ironico riferimento ai primi tre "buchi" della ragazza) che incatena i due protagonisti, e il corpo diventa lo strumento indispensabile per abusarne. Sadismo, masochismo, coprofagia, ci sono presentati in una dimensione alienante che non lascia niente all'immaginazione, imponendosi per un ripetersi estenuante.
Quest'ultimo - unito all'ingenuo accenno metacinematografico che si presenta all'inizio del film per poi scomparire completamente - è infatti uno dei punti deboli della pellicola, che risulta obbiettivamente troppo lunga e che, abbracciando la dimensione del cortometraggio, avrebbe guadagnato nell'incisività del contenuto.
Lasciando da parte le implicazioni morali ed etiche, che poco interessano e che esulano da questo campo, è utile segnalare come lentamente venga spostato il limite di ciò che si può e si deve mostrare. Di conseguenza è innegabile il suo valore di portavoce della nuova volontà di far vedere, di mettere a nudo qualsiasi realtà; se chiaramente quando si toccano i tabù sessuali il clamore è maggiore, quest'argomento si può estendere a tutta una tendenza che si è venuta a formare negli ultimi anni e che si va perfettamente ad inserire nella lunga serie di domande aperte che questo nuovo millennio oramai alle porte ci impone di formulare.
GOJITMAL
(Corea del Sud, 1999)
Regia
Jang Sun Woo
Sceneggiatura
Jang Sun Woo
Montaggio
Park Gok Ji
Fotografia
Kim Woo Hyung
Musica
Dal Palan
Durata
112 min